Zaniolo nella bufera per una presunta rissa al termine della semifinale del campionato Primavera fra la Fiorentina e i pari età della Roma. Secondo la versione del club capitolino, Zaniolo avrebbe fatto irruzione negli spogliatoi e aggredito due giovani calciatori giallorossi. Il diretto interessato ammette l’alterco verbale ma non la violenza. In attesa che si faccia chiarezza, c’è una certezza. L’esperienza di Nicolò Zaniolo alla Fiorentina si è chiusa.
L’unica certezza è che Nicolo Zaniolo non ha più un futuro a Firenze. Esperienza, al netto di quanto accaduto nelle ultime ore, non indimenticabile dal punto di vista sportivo: arrivato a febbraio a Firenze dopo essere stato scaricato da Gasperini all’Atalanta, con la maglia viola, in quattro mesi, ha accumulato appena tredici presenze, senza mettere a referto gol e assist. Un rapporto mai pienamente sbocciato con Palladino e tanto nervosismo in campo e fuori hanno chiuso il cerchio della fiducia e Zaniolo è al di là della circonferenza. Il direttore sportivo Daniele Pradè ha annunciato che il club non eserciterà il diritto di riscatto sul calciatore che tornerà dunque al Galatasaray.
Le prospettive a questo punto sono obbligate: Zaniolo è legato sino al 2027 da un contratto con il club turco, che comunque non ha intenzione di puntare su di lui. Con ogni probabilità il calciatore sarà rispedito in prestito con la formula del diritto di riscatto per chi vorrà scommettere ancora su Zaniolo. Sperando, per tutti, che sia la volta buona. Anche perché anche Zaniolo ha evidentemente bisogno di ritrovare certezze ed equilibrio. Al netto dei possibili sviluppi legati alla vicenda e non è da escludere un nuovo ritorno in Serie A, magari in un club di media classifica, dove Zaniolo può avere la ragionevole certezza di un impiego a tempo pieno e giocarsi le pochissime possibilità di una convocazione in nazionale in ottica Mondiali 2026.
Prima di ogni decisione, resta da capire quali possano essere i rischi sul piano sportivo e penale per Nicolo Zaniolo dopo quanto accaduto nel post partita del Viola Park. L’arbitro della partita non ha ravvisato nulla, dunque nel referto redatto dal direttore di gara non vi è alcun accenno all’episodio che tanto sta facendo discutete in queste ore. Tuttavia nell’impianto sportivo che ha ospitato il match erano presenti anche gli ispettori della procura generale. La loro testimonianza potrebbe essere decisiva per avviare una indagine che sicuramente porterà all’audizione dei tesserati coinvolti e poi alla possibilità di un procedimento giudiziario. Allo status quo, qualsiasi porta è aperta, dalle sanzioni alla squalifica.
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