“È già Major League Zlatan”: Ibra e il dominio negli States

Zlatan Ibrahimovic si è presentato alla Major League Soccer a modo suo. Un gol da cineteca dai 40 metri, poi il colpo di testa decisivo nel recupero. Per completare una rimonta da 0-3 a 4-3 dei suoi – in tutti i sensi – Galaxy nel primo storico derby di Los Angeles. Una trama da film kolossal nella città di Hollywood. A certificare che l’approdo dello svedese negli States non è solo un’operazione di marketing dal valore inestimabile, ma ha il potenziale per essere qualcosa di storico per il mondo del calcio.

Nonostante l’età che avanza (a ottobre saranno 37), Zlatan è ancora in una forma fisica straripante ed è tecnicamente di gran lunga superiore a tutti gli altri giocatori della lega. I primi 20 minuti a Los Angeles lo hanno certificato una volta di più. Avrebbe probabilmente potuto trovare ancora spazio in Europa, seppur non da titolare in un top team, ma la sua scelta di provare l’avventura a stelle e strisce è comunque comprensibile, soprattutto pensando all’immagine.

Già dal suo arrivo è diventato l’uomo simbolo della MLS, nonché un motivo di straordinario interesse: la sua presenza fa puntare molti occhi su un campionato tecnicamente piuttosto povero e non troppo veloce, basato soprattutto sulla fisicità e sugli spunti individuali. Un campionato che attrae il giusto, e lo fa soprattutto per i giocatori di talento e storici (Schweinsteiger e David Villa, o Kakà e Pirlo fino all’anno scorso, per citarne alcuni) e per il fattore USA, mai da sottovalutare.

Per queste ragioni tecniche Ibrahimovic può dominare la MLS come forse nessuno negli ultimi anni è riuscito a fare in un singolo campionato, a livello sportivo. La scarsa presenza di talento nelle altre squadre in una lega equilibrata – forse solo Atlanta e Toronto sono di caratura superiore alla media – porta il fuoriclasse a essere l’elemento più di spicco, come lo è ad esempio Sebastian Giovinco a Toronto. Ma Zlatan, rispetto all’ex Juve e Parma, è chiaramente di un altro pianeta. E i segni dell’età non sembrano essersi fatti notare: prima dell’infortunio al crociato della scorsa stagione, viaggiava a 29 reti in 45 partite.

Il record di gol della Regular Season di MLS – 34 partite totali – è di 27, ed è ampiamente alla portata di Ibrahimovic: dovesse prendere sul serio la competizione dalla prima all’ultima gara, come è molto probabile che accada, i risultati potrebbero essere storici. Un attaccante così forte può riscrivere tutto il libro dei primati della lega, può vincere tutte le partite da solo, può dominare il campionato fino in fondo. E già ora, prima che la stagione entri davvero nel vivo, la sensazione è quella che il suo agente Mino Raiola ha twittato sabato sera: è già Major League Zlatan. E non solo per questioni di marketing.

Impostazioni privacy