Cavani e il PSG: se resta, può diventare leggenda assoluta?

Sembra ieri, ma sono passati già 7 anni da quando Edinson Cavani si è trasferito da Napoli a Parigi. Il richiamo di un progetto ambizioso, le parole convincenti del Pocho Lavezzi e i 64 milioni spesi all’epoca dal PSG, un’enormità per i tempi, hanno reso possibile un trasferimento desiderato da entrambe le parti.

La squadra di Blanc era una vera macchina da guerra con Thiago Silva a guidare la difesa, Thiago Motta a dare geometrie alla mediana e un pilastro di carisma e talento come Zlatan Ibrahimovic in attacco. Tutto attorno, si iniziavano a coltivare i talenti ‘made in Italy’ di Marquinhos e Verratti e a ogni parata si confermava l’affidabilità di Sirigu.

In questo contesto, Edinson Cavani è entrato in punta di piedi. Non si parla affatto di numeri, ma di discrezione. L’uruguayano, preso come spalla di Ibra, non ha battuto ciglio (almeno inizialmente) alla richiesta di giocare largo a sinistra nel 4-2-3-1 del tecnico ex Bordeaux. Non si sono sempre trovati a meraviglia in campo se guardiamo ai numeri: solo 3, 4 e 5 le reti in cui l’uno ha segnato su assist dell’altro nei 3 anni di convivenza.

Ciononostante, i numeri di entrambi sono stati pazzeschi e hanno dato volume alla produzione offensiva parigina. Sono ben 63 per Cavani e 75 (!!!) per Ibrahimovic i gol messi a segno in quel triennio e l’ex Napoli, una volta partito Zlatan alla volta di Manchester, ha potuto prendere in mano l’attacco divenendo LUI protagonista assoluto.

A guardare la classifica all-time dei marcatori della Ligue 1 c’è proprio Cavani con 138 reti davanti ai 122 di Bafetimbi Gomis e i 113 di… Zlatan Ibrahimovic. Proprio così: nel biennio da centravanti titolare, Edi ha segnato ben 63 gol in campionato recuperando con gli interessi il divario che li separava. Qualche infortunio e il rendimento realizzativo di Mbappé e Icardi, suo contendente per il posto di attaccante titolare, hanno abbassato il tiro.

Questa classifica, però, tiene conto soltanto della Ligue 1, nome del campionato francese in uso dall’annata 2002-03. Andando a ritroso alla ricerca del miglior marcatore del campionato francese, troviamo Delio Onnis, capocannoniere fuori concorso con 299 reti a cavallo tra gli anni ’70 e ’80. Restando nel ‘club dei 200’ troviamo anche Lacombe, Revell, Courtois, Cisowski e Piantoni.

In quest’ottica, il contratto in scadenza di Cavani non lo porterebbe a privarsi del record assoluto. La distanza da Onnis è così ampia da non poter essere colmata nei rimanenti anni di carriera. Non ci sono ancora ufficialità, ma l’intento suo e della società (non dei tifosi, innamorati del Matador) è di non rinnovare il contratto e cercare altre avventure.

Si è fatto avanti l’Atletico Madrid e il gioco del Cholo sembra l’ideale per un attaccante in grado di macinare chilometri e dotato di un atletismo fuori categoria per molti. Certo, non  ha più la freschezza per giocare ad altissimo livello 40 partite, ma con Morata e Joao Felix il reparto sarebbe sufficientemente coperto.

Qualunque sia la sua futura destinazione, Parigi è stata la meta della consacrazione per il Matador, calciatore attaccato alla maglia e in prima linea per il bene della squadra. Le reti e l’amore dei tifosi sono il miglior riconoscimento: la storia parla per lui.

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