Date un pallone d’oro a Lewandowski

La finale di Champions League ha messo la parola fine ad una stagione calcistica segnata, inevitabilmente, dal coronavirus; un match in cui il Bayern Monaco è stato superiore al PSG grazie alla rete di Coman conquistando così il triplete (il secondo della sua storia). Meisterschale, DFB-Pokal e la coppa dalle grandi orecchie; tre trofei vinti grazie alla mano di Flick ma soprattutto alle reti di Robert Lewandowski. L’attaccante polacco ha chiuso la stagione a quota cinquantacinque goal diventando il capocannoniere di tutte e tre le competizioni giocate. Numeri che, però, non basteranno per alzare il pallone d’oro; France Football, infatti, ha deciso di non assegnare il premio a causa della pandemia Covid-19. Una decisione su cui si può discutere.

Lewandowski e un pallone d’oro ingiustamente negato

L’emergenza coronavirus, lo chiusura anticipata di Ligue One ed Eredivisie più il rischio di non terminare la stagione calcistica hanno portato France Football a decidere di non assegnare il pallone d’oro. Se all’inizio poteva sembrare una scelta corretta, con il passare del tempo si è rilevata decisamente affrettata. Al momento dello stop, infatti, il PSG aveva il titolo in pugno visto i dodici punti di vantaggio sul Marsiglia secondo mentre nel campionato olandese nessun giocatore era in lizza per vincere il pallone d’oro. Quando poi è stato deciso di riprendere, non tanto i principali campionati europei, quanto la Champions League ecco che l’ambito premio sarebbe potuto essere uno stimolo ulteriore per giocatori come Ronaldo, Messi, Neymar, Mbappé e Lewandowski, tutti in corsa per le final eight? Il polacco del Bayern Monaco è stato l’unico ad aver mantenuto un rendimento costante, o meglio fuori dal normale, risultando decisivo in tutte le partite pre e post lockdown. Una stagione disputata da alieno, conclusa con cinquantacinque goal, non basterà per vincere un premio più che meritato. Certo, non sarà la mancata assegnazione del pallone d’oro a mettere in discussione il valore di Lewandowski (attualmente il numero nove più forte del mondo) ma un anno del genere meritava anche un riconoscimento individuale.

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