Juande Ramos contro il Barça: il ricordo del 2-6 nel Clasico

Juande Ramos torna ad affrontare il Barcellona sette anni dopo l’ultima esperienza. Ci avrà pensato sicuramente in questi giorni all’ultimo faccia a faccia con i blaugrana in quella che doveva essere la stagione della sua svolta come allenatore e che invece si è rivelata un’annata anonima e incolore che ha portato al progressivo allontanamento del tecnico trascinatore del primo Siviglia vincitore della Coppa UEFA.

Nella metà nervionese della città andalusa Juande Ramos si era costruito un’ottima reputazione ed era uno degli allenatori più in voga del periodo tanto da strappare prima un ricco contratto al Tottenham e poi addirittura la panchina del Real per il post Schuster.

Quel 2 maggio del 2009 il suo Real Madrid, già fuori dalla Champions League agli ottavi per mano del Liverpool (indelebile il 4-0 dei Reds in cui mise la firma anche Dossena), si giocava l’ultima chance di rientrare nella corsa al titolo contro il Barça di Guardiola, lanciato verso una stagione piena di titoli.

Al Bernabeu non ci fu un Clasico ma un trattato di calcio. Il Barcellona di Guardiola scrisse probabilmente la prima grande pagina della sua storia con una lectio magistralis di scambi di prima, giro palla e intrattenimento. Il risultato finale fu un 6-2 netto in cui Iniesta, Xavi e Messi fecero il bello e il cattivo tempo in una delle prove più indelebili di questo trio.

Quel ricordo probabilmente ha tormentato la testa di Juande Ramos in questi giorni: era un allenatore in rampa di lancio, desiderato e stimato che però dopo quella gara buttò di fatto la sua reputazione. La stagione finì senza successi e la nuova dirigenza di Florentino Perez, tornato al Real dopo la presidenza fallimentare di Ramon Calderon, decise di cambiare condottiero.

Da lì in poi Juande Ramos ha trovato le sue certezze ad est: prima in Russia con il CSKA dove chiuse al secondo posto in campionato e ai quarti in Champions League eliminato dall’Inter del Triplete. Poi la parentesi al Dnipro con tre quarti posti e l’ennesimo seconda piazza senza alzare alcun trofeo.

Dopo un anno di inattività è tornato in Spagna e sta guidando il Malaga verso una salvezza tranquilla: oggi però affronta il Barcellona, la squadra del 2-6 che ha segnato definitivamente la fine della sua ascesa.

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