2010-2019: i dieci numeri 10 simbolo del decennio

Il dieci è il numero del calcio. I migliori interpreti della storia di questo sport hanno indossato la maglia con quelle due cifre. Da Pelé a Maradona, da Zico a Messi. Nonostante le svariate differenze tra i calciatori, la 10 porta ancora e forse porterà per sempre con sé quel tocco di magia e responsabilità che le altre maglie non hanno. Sarebbe controproducente stilare una classifica storica dei migliori uomini ad aver indossato il numero del calcio. In questa sede ci limitiamo a citare i dieci numeri 10 più simbolici (secondo noi) dell’ultimo decennio.

LIONEL MESSI

È il primo della lista e non poteva essere altrimenti. 25 trofei tra il 2010 e il 2019, ovviamente senza contare quelli individuali. Ha dominato l’ultimo decennio a suon di gol, assist e giocate fenomenali. Nello scegliere le statistiche per risaltare il suo rendimento si va in difficoltà. Dieci anni a questo livello sono difficili da ripetere e noi non siamo in grado di individuare una sola stagione in particolare in cui un altro numero 10 gli è stato superiore.

NEYMAR JR

Quattro stagioni da protagonista al fianco di Messi e Suarez con la maglia del Barça. Poi la scelta di trasferirsi a Parigi per emanciparsi” dal dieci argentino. Con il PSG il suo rendimento non è affatto calato e ha trovato in Mbappé il compagno perfetto per puntare alla Champions. Dieci puro, ora tutti si aspettano di vedere il miglior Neymar di sempre.

EDEN HAZARD

In Premier League con la maglia del Chelsea è stato per diversi anni il calciatore più determinante del campionato. Alla fine è arrivato il meritato passaggio al Real Madrid. L’inizio con i blancos non è stato dei migliori, ma con la forma fisica giusta i tifosi madridisti potranno godersi un dieci che non vedevano da tempo.

MESUT ÖZIL

Entra a fatica in questa lista per il rendimento altalenante, ma uno come lui non può non esserci. La discontinuità del tedesco deve fare i conti con un estro e una classe difficile da trovare in altri trequartisti mancini contemporanei. Da tempo non sembra essere felice a Londra, ma Arteta non vuole privarsene e l’ha subito rimesso al centro del progetto Arsenal.

 

SERGIO AGUERO

14 titoli nel decennio. Sergio Aguero è diventato un simbolo del Manchester City e a suon di gol si è trasformato nel calciatore con più reti della storia del club. In Premier arriva a quota 20 da cinque stagioni consecutivi e probabilmente raggiungerà l’obiettivo anche quest’anno. È il più attaccante di questo gruppo di dieci e quello che probabilmente ha più fame di vincere un trofeo mai conquistato: la Champions League.

LUKA MODRIC

Lui invece è il più centrocampista del gruppo. Uno che il dieci l’ha conquistato dopo anni. Protagonista assoluto delle quattro Champions in cinque anni del Real Madrid e di Russia 2018 con la Croazia, la sua carriera sta lentamente volgendo al termine. Resta tra i più forti centrocampisti del decennio e verrà ricordato come colui che è stato in grado di interrompere (momentaneamente) la disputa pallone d’oro tra Messi e Ronaldo.

ARJEN ROBBEN

L’abbiamo apprezzato come esterno a destra perché oltre a una tecnica impressionante vantava doti atletiche sopra le righe. A Monaco si è consacrato e il suo addio al Bayern ha lasciato un vuoto che difficilmente qualcuno riuscirà a colmare nel breve termine.

WESLEY SNEIJDER

Con Robben ha conquistato una finale del Mondiale storica poi decisa da Iniesta. Il 2010 è stato senza dubbio l’anno migliore della sua carriera. Il rendimento impressionante del numero dieci ha trascinato l’Inter alla vittoria di uno storico Triplete suggellando una stagione che ha rasentato la perfezione.

FRANCESCO TOTTI

Restiamo in patria e se si parla di simboli non si può far a meno di citare Francesco Totti. Numero dieci totale, ha legato indissolubilmente il suo nome alla Roma. Nel luglio 2017 il calcio e i tifosi giallorossi hanno perso un giocatore unico e impossibile da sostituire in una realtà come quella della capitale.

JUAN ROMÁN RIQUELME

In Europa lo abbiamo apprezzato con la maglia del Villarreal, ma è al suo Boca Juniors che ha regalato gli ultimi anni della carriera. Un genio dotato di una tecnica individuale fuori dal comune, verrà ricordato come uno dei migliori talenti argentini mai nati.

 

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