Ferrari, sabato amaro a Baku: Leclerc si prende la colpa e punta alla rimonta

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Ferrari F1. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 21, 2025

Con le gomme medie al limite, temperature basse e condizioni mutevoli – sabato amaro, ma niente alibi.

Sabato complicato per Charles Leclerc nelle qualifiche del Gran Premio di Azerbaigian: il monegasco finisce a muro nel Q3 e dovrà partire decimo, mentre Lewis Hamilton è eliminato in Q2, in dodicesima posizione. Leclerc riconosce il proprio errore, respinge qualsiasi alibi legato alla pioggia o alle condizioni climatiche, e punta a rifarsi nella gara: “la pioggia non può essere una scusa, l’errore è stato mio”. Il pilota della Ferrari parla anche delle difficoltà con le gomme medie, mescola che ha sofferto molto in questo weekend a Baku.

La qualifica disastrosa: cosa non ha funzionato per Leclerc

Leclerc e la Ferrari avevano mostrato segnali promettenti già nelle sessioni di libere: la monoposto sembrava reattiva, il passo sembrava buono. Ma sabato tutto è cambiato. In Q3, Leclerc ha perso il controllo della macchina andando a sbattere al muro, compromettendo il suo giro. Il francese riconosce che l’incidente è stato causato da un errore suo, non da cause esterne, e afferma che la pioggia non può essere considerata una spiegazione valida.

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Ferrari F1. – @ANSA

Una delle principali problematiche è stata la gestione delle gomme medie. Le condizioni del tracciato – con temperature più basse rispetto alle libere, vento variabile, raffiche – hanno reso difficile portare la mescola alla finestra di lavoro ottimale. Leclerc parla di “fatica incredibile” con le medie, mescola con cui non è riuscito a tirare fuori il meglio. Invece la soft avrebbe offerto migliori prestazioni nelle stesse condizioni, ma la strategia e le scelte fatte non hanno permesso di sfruttarla al meglio o di compensare l’errore.

Oltre alla prestazione cronometrica, anche l’aspetto emotivo ha pesato. L’aspettativa era alta dopo le libere, c’era la speranza per la pole position. Ma le condizioni instabili – vento, temperature, pioggia leggera in alcuni momenti – hanno complicato il lavoro nelle qualifiche. Leclerc ha dichiarato che al venerdì sembrava che le medie dessero qualche vantaggio, ma sabato il valore di queste è collassato. Anche il giro prima dell’incidente mostrava che forse si stava provando a recuperare, ma senza riuscirci.

Le dichiarazioni: ammesso l’errore, niente scuse ma preoccupazione per il passo gara

Leclerc non cerca alibi: “L’errore è stato mio” è la frase centrale. Anche se riconosce che le condizioni non erano ideali – temperature inferiori, vento – esplicita che non vuole attribuire la colpa a fattori esterni. Pioggia o vento, per lui non cambiano il fatto che il pilota debba essere pronto a reagire. È un atteggiamento di responsabilità, che secondo molti piloti è essenziale, ma che nelle situazioni incerte può essere difficile da mantenere.

Il team principal Frederic Vasseur ha aggiunto qualche elemento tecnico in più: parla di raffiche di vento che si “infiltravano tra le case”, rendendo imprevedibili alcune traiettorie, dei problemi nel portare le gomme nella finestra giusta, e della difficoltà generale nel decidere quale mescola privilegiare. Tuttavia, anche Vasseur insiste: non sono scuse, ma fattori che hanno reso la qualifica particolarmente complessa.

Guardando alla gara, Leclerc sa che partire decimo non è il massimo, specialmente su un circuito come Baku dove sorpassare è possibile, ma non semplice. Ha citato la vittoria di Daniel Ricciardo del 2017, che partendo decimo riuscì a rimontare: un segnale che crede ancora nella possibilità di recupero, ma riconosce che Red Bull e McLaren al momento sembrano avere un passo superiore. La gara diventa quindi non solo questione di macchina e strategia, ma anche di capacità mentale di reagire dopo una qualifica molto al di sotto delle attese.

Implicazioni per Ferrari: cosa serve per rimediare

Questo sabato di Baku è una doccia fredda per la Ferrari, che dovrà fare un bilancio non solo della singola sessione, ma della preparazione generale. Serve capire come affrontare condizioni variabili – vento, temperatura, pioggia – e come migliorare la reattività del pilota in momenti critici. Le gomme medie restano un punto dolente: bisognerà ottimizzare il lavoro su quelle mescole in allenamento, per trovare come portarle in temperatura anche quando le condizioni non sono perfette.

Dal lato strategico, la squadra dovrà valutare il modo migliore per la gara: partire decimo significa cercare opportunità, sfruttare eventuali Safety Car, gestire il degrado, e avere una strategia che permetta sorpassi o che costringa gli avversari a sbagliare. La soft potrebbe essere una carta importante, così come saper reagire alle variabili del meteo e del tracciato.

Infine, sul fronte mentale, Leclerc dovrà metabolizzare l’errore, togliersi di dosso la pressione e ritrovare fiducia. Ammettere la colpa è già un segno di forza, ma serve che nelle prossime sessioni – gara e preparativi – si veda una reazione concreta. Se riuscirà a farlo, il decimo posto potrebbe diventare una opportunità piuttosto che un danno.

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