Hamilton al Gp d’Azerbaijan: rifiuta l’ordine di scuderia e non restituisce la posizione a Leclerc

Ferrari

Lewis Hamilton nella sua monopost. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 22, 2025

Tensione in Ferrari: dopo il via dell’ordine, Charles lascia passare Lewis, ma il sette volte campione non torna dietro come richiesto. Disappunto ovvio per il monegasco.

Durante il Gran Premio d’Azerbaijan 2025, si è consumato un nuovo capitolo di tensione tra i piloti della Ferrari: Lewis Hamilton ha ignorato un ordine di scuderia che gli chiedeva di restituire la posizione a Charles Leclerc, malgrado il monegasco lo avesse lasciato passare. Il rifiuto ha portato Leclerc a concludere in nona posizione, suscitando critiche e polemiche non solo dentro il box rosso, ma anche tra gli appassionati. L’episodio solleva questioni su strategia, gerarchie interne e spirito competitivo all’interno di una squadra che punta a tornare protagonista.

Che cosa è successo in pista

Nel corso della gara a Baku, Leclerc si trovava ottavo, dietro ad Hamilton, senza reali possibilità di avvicinare la Racing Bulls che occupava la settima posizione. A quel punto il muretto Ferrari chiede a Leclerc di lasciare passare Hamilton per verificare se potesse poi superare Lawson. Il monegasco esegue in curva 1, ma ben presto emerge che Hamilton non ha il passo necessario per raggiungere chi lo precede. Durante i giri successivi, l’ingegnere di Leclerc, Bryan Bozzi, comunica che allo scadere del giro ci sarà lo swap sulla linea del traguardo.

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Hamilton firma autografi. – @ANSA

Nonostante le rassicurazioni, lo scambio non avviene. Hamilton alza leggermente il piede dall’acceleratore, ma soltanto pochi metri prima di tagliare il traguardo. Conseguenza: Leclerc non riesce a passarlo e termina la gara al nono posto, non l’ottavo che si sarebbe aspettato. Dopo il gran premio, Leclerc ha manifestato il suo disappunto: “Una scelta stupida, non giusta”, mentre ammette che non è il dramma, vista la posizione finale, ma rimane la delusione per l’atteggiamento tenuto.

Gli ordini di scuderia, termine che suscita spesso polemiche, sono strumenti che le squadre usano per massimizzare il risultato finale nel campionato costruttori o per favorire chi è in lotta nel mondiale piloti. Nel caso Ferrari, la richiesta di far passare Hamilton sembrava mirata a verificare una possibile rimonta verso le posizioni che contano, ma è proprio il rifiuto del pilota inglese che ha generato la frattura.

Il punto di vista di Leclerc e l’atmosfera nel box

La reazione di Charles Leclerc non si è fatta attendere. Immediatamente dopo la gara, il monegasco si è mostrato visibilmente irritato: nella comunicazione radio con il box ha definito la scelta di Hamilton “stupida”, sostenendo che non fosse giusta nei confronti di chi aveva eseguito l’ordine e rinunciato alla posizione. Pur riconoscendo che la differenza tra ottavo e nono non è enorme, Leclerc ha anche ammesso che la prestazione di squadra durante il weekend è stata deludente, ben al di sotto delle aspettative.

Dal lato del team, emerge un certo imbarazzo. L’ingegnere di Leclerc, Bozzi, aveva invitato pazienza e fiducia: “Se Lewis non fa il sorpasso, a fine giro vi scambierete le posizioni sul rettilineo finale”. Analogamente, l’ingegnere di Hamilton, Riccardo Adami, avrebbe ribadito che Hamilton poteva lasciare passare Leclerc, dato che quest’ultimo era “vicino”, ma solo nell’ultimo giro, insomma, al momento decisivo.

Tuttavia, l’azione concreta di Hamilton — solo rallentare nei metri finali, non abbastanza per consentire il sorpasso — appare come una scelta calcolata. Non è chiaro se ci sia stata una precisa direttiva interna contraria o se Hamilton abbia agito autonomamente, facendo leva sul fatto che l’ordine esisteva, ma non una sanzione esplicita nel caso non fosse eseguito al momento desiderato.

Questa vicenda mette in luce una dinamica complessa nel box Ferrari: da un lato la necessità di gestire equilibri interni, dall’altro il desiderio dei piloti di far valere il proprio valore individuale. Quando Leclerc esegue, ma non ottiene il riconoscimento atteso, il rischio è che la fiducia e lo spirito di squadra ne soffrano.

Implicazioni strategiche e per il campionato

Dal punto di vista strategico, la decisione di chiedere a Leclerc di lasciar passare Hamilton ha avuto senso solo se si riteneva che Hamilton potesse guadagnare una posizione maggiore alla fine. Se il passo non era sufficiente, il vantaggio poteva essere minimo, ma l’effetto sul morale e sulla coesione interna può essere più dannoso.

Nel campionato costruttori, ogni punto conta, e l’ottavo posto vale più del nono, anche se di poco. Pur non essendo una disfatta, la perdita di questa posizione può fare la differenza in una stagione serrata. Ferrari, in fase di rilancio, non può permettersi sprechi: decisioni così delicate richiedono chiarezza assoluta su gerarchie, ruoli e attese, non solo in gara ma anche in qualifica e preparazione.

Per Hamilton, dal canto suo, il rifiuto potrebbe riflettere una volontà di autonomia, di non essere semplicemente “uno da spostare dietro” anche quando l’ordine lo richiede. È un segnale che il rispetto verso i piloti con maggiore esperienza e prestigio ha ancora peso, anche dentro squadre più orientate al collettivo.

Questo episodio potrebbe avere ripercussioni nelle prossime gare. Se Leclerc e Hamilton arriveranno a confronti diretti per la classifica, il modo con cui uno risponde agli ordini potrebbe influire sulla fiducia reciproca e sulla capacità di collaborare. Ferrari deve trovare una linea chiara: piano piloti, valori condivisi, e la consapevolezza che le decisioni di oggi possono gravare sul morale e sulle prestazioni future.

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