La Juventus si ritrova a fare i conti con quello che più si temeva. Dusan Vlahovic, uscito nel match contro il Cagliari per un infortunio all’adduttore della coscia sinistra ha rimediato una lesione muscolare che potrebbe restare fuori fino ai tre mesi.
L’infortunio di Vlahovic: lo scenario che cambia la stagione
Una vera tegola per il progetto tecnico di Luciano Spalletti, proprio nel momento in cui la stagione entra nella fase decisiva. L’assenza prolungata di Vlahovic, oltre a privare la Juventus del suo terminale offensivo più affidabile, rischia di congelare anche qualsiasi scenario di mercato: l’ipotesi di un addio o di un rinnovo complicato si allontanerebbe perlomeno fino all’estate. L’interesse di club come Bayern Monaco, Barcellona e Chelsea rimane in sospeso, mentre la Juventus si ritrova costretta a ridisegnare le proprie strategie tecniche e gestionali alla vigilia di un periodo cruciale. Anche perché, numeri alla mano, la presenza o l’assenza di Vlahovic è diventata uno spartiacque statistico evidente nel rendimento bianconero
Juventus a due facce: con Vlahovic e senza
Da quando è arrivato a Torino, il serbo ha saltato 25 partite per infortunio e, in quei periodi, la Juventus ha mostrato una media punti nettamente inferiore. Con lui in campo, i bianconeri hanno raccolto 268 punti in 150 partite, pari a 1,79 a gara. Senza di lui, invece, il rendimento crolla: solo 1,56 punti di media. In Serie A, con Vlahovic la Juventus viaggia a 1,90 punti a partita mentre senza scende a 1,66, ritmo da zona Conference League. In Champions League, la differenza è meno marcata: con il serbo 18 punti in 19 gare, senza un solo punto in due partite. Le coppe incidono poco sulla media complessiva, ma la fotografia generale è chiara: con Vlahovic la Juventus è più solida, più pericolosa e più capace di trasformare le occasioni in risultati.
Le soluzioni di Spalletti: David, Openda e l’opzione Yildiz
Spalletti è dunque costretto a pianificare alternative credibili. Le prime opzioni rispondono ai nomi di Jonathan David e Loïs Openda. Il canadese appare il più adatto a rilevare Vlahovic come prima punta. Openda, al contrario, è un attaccante che vive negli spazi, ideale contro avversari che lasciano campo o nelle notti europee più intense. La novità tattica più intrigante è però un’altra: l’idea di Spalletti, già sperimentata con successo alla Roma con Totti, è di utilizzare Yildiz come attaccante centrale, affiancato da due esterni offensivi. Una soluzione che richiederebbe tempo, automatismi e coraggio, ma che offre al tecnico una via alternativa per mantenere pericolosità e imprevedibilità. Per la Juventus reinventarsi sarà obbligatorio, farlo in fretta sarà decisivo.
