Spalletti, la Juve peggiore dell’anno fra limiti ed errori

Luciano Spalletti, allenatore della Juventus

Luciano Spalletti, allenatore della Juventus Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Dicembre 8, 2025

La prima volta da avversario a Napoli per Luciano Spalletti si trasforma in un ritorno amaro e ben diverso da quello che il tecnico bianconero immaginava. Il pubblico partenopeo lo accoglie con una bordata di fischi attesa, ma è ciò che accade dopo a lasciare il segno più profondo.

La Juventus peggiore della stagione

Il Maradona diventa il teatro della peggior prestazione della sua gestione juventina, una gara in cui la sua squadra appare fragile, timida e incapace di incidere. Il Napoli, pur lontano dai picchi della scorsa stagione, impone ritmo e idee sin dai primi minuti e la Juventus non riesce mai a replicare. Il gol che decide la partita è la conseguenza naturale di una serata in cui la superiorità degli azzurri è evidente. Anche il momentaneo pareggio bianconero sembra più frutto di un episodio. La prima sconfitta di Spalletti sulla panchina della Juventus non può essere archiviata come un incidente, perché riflette l’attuale distanza tra due squadre che puntano a obiettivi differenti: il Napoli è da vertice la Juventus può ambire a un posto in Champions League, forse l’ultimo disponibile.

I limiti strutturali

La Juventus fatica a essere pericolosa contro avversari organizzati e in grado di mantenere il controllo del gioco. Nel primo tempo i bianconeri chiudono con zero tiri nello specchio e un misero 0,04 di expected goals, dati che testimoniano un reparto offensivo sterile e privo di connessioni efficaci. Il centrocampo manca di precisione, verticalità e personalità, mentre la difesa va in affanno: i ritardi nelle letture e la scarsa aggressività sulle seconde palle diventano segnali inequivocabili di un gruppo che non riesce a reggere il ritmo di una grande squadra. Yildiz rimane l’unico giocatore in grado di creare pericoli reali, ma affidarsi quasi esclusivamente al talento del turco non è sostenibile.

Le decisioni di Spalletti

Se i problemi della Juventus sono evidenti, altrettanto lo sono le scelte compiute da Spalletti, che a Napoli paga diverse intuizioni risultate poco riuscite. La decisione di lasciare in panchina i due centravanti e di schierare Conceição e Yildiz come unici riferimenti offensivi si rivela subito inefficace. L’ingresso di David a inizio ripresa sembra riportare un minimo di logica, ma i cambi successivi creano più confusione che equilibrio. L’uscita simultanea di Yildiz e Conceição, coincide con il gol subito subito dopo. E anche l’inserimento di Kostić  già in difficoltà nelle ultime settimane  non porta benefici. Per Spalletti la notte del Maradona è una lezione chiara: la Juventus ha bisogno di idee più solide, scelte più coerenti e un’identità che ancora non si vede.

 

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