A che punto è il Bayern di Nagelsmann?

Dopo una parentesi estiva non esattamente entusiasmante con un deludente bottino di 0 vittorie, il Bayern sembra aver intrapreso la solita e rassicurante via di squadra schiacciasassi: successivamente all’1-1 all’esordio in casa del Borussia Mönchengladbach i campioni di Germania in carica non hanno fatto attendere con le prestazioni, vincendo già il primo titolo ad agosto con il successo in Supercoppa di Germania contro il Borussia Dortmund, dando vita poi a un filotto di nove vittorie consecutive condite dalle solite goleade e una discreta solidità difensiva.

I bavaresi, primi sia in Bundes a +4 sul Dortmund che nel girone di Champions dove hanno vinto tutte le partite, si sono rapidamente adattati al gioco di Nagelsmann: il 4-2-3-1 permette di subire poco il gioco degli avversari, ma si rivela un’arma distruttiva in fase offensiva e di impostazione; i due centrali e il portiere cercano di far partire la manovra palla a terra e rapidamente, con un gioco verticale e diretto nel quale gli esterni risultano fondamentali (e al momento Leroy Sané, fortemente criticato fino alla passata stagione, si sta riconfermando ai livelli pre-infortunio, quando era ancora al Manchester). I bavaresi conquistano subito il pallino del gioco con attacchi a pieno organico e sfruttando il consueto apporto di Lewandowski.

Gli unici stop della squadra di Nagelsmann sono arrivati entro i confini nazionali: dopo l’1-1 di campionato, con il Borussia Mönchengladbach, è arrivato anche un clamoroso 5-0 subito in DFB Pokal costato l’eliminazione dal torneo, partita dai tratti mistici con una prestazione super di Sommer. L’unica altra sconfitta, invece, è arrivata in casa contro un buon Eintracht, anche qui aiutato da una grande prestazione del portiere, in questo caso Kevin Trapp; due gare, insomma, dove il Bayern ha comunque giocato la sua solita prestazione ed è stato sfortunato e poco concreto negli episodi, ma alle quali sono seguite partite di alto spessore come l’1-5 a Leverkusen e il 2-5 a Berlino contro l’Union.

In questo momento non parliamo ancora della macchina perfetta di Flick (e per ora nessuno si aspetta un Bayern in questa versione), è evidente, però, la mano di un allenatore fortemente propositivo che vuole imporsi a livello europeo con una rosa giovane e super competitiva: per il momento la squadra sta rispondendo bene e, nonostante il clamoroso KO di Coppa di Germania, sta tenendo alto il morale. Bisognerà vedere proprio nelle prossime partite, a partire dall’Augsburg, come risponderà la squadra ai casi di covid che stanno preoccupando l’ex allenatore del Lipsia.

Francesco Colaianni

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