Il caso Hakan Calhanoglu, che ha animato il calciomercato nerazzurro e il dibattito interno all’Inter, sembra vicino alla conclusione. Marotta lo ha, almeno a parole, confermato. Dunque il turco sebbene al centro di un intricato nodo tra ambizioni personali, strategie societarie e frizioni nello spogliatoio, continuerà a vestire il nerazzurro, ammesso che abbia voglia di farlo.
Negli ultimi mesi il rapporto fra Calhanoglu e l’Inter è stato abbastanza complesso. Mesi fa era già stato coinvolto mesi fa nelle tensioni legate ai rapporti con i gruppi ultras, insieme all’allenatore Inzaghi, procurandosi una squalifica per una partita e una multa da 30 mila euro. La situazione esplode dopo la sconfitta contro il Fluminense (0‑2) che sancisce l’eliminazione. In quella occasione, Lautaro Martínez, visibilmente frustrato, lancia un appello: “chi non vuole restare deve andare”. Non si fanno nomi e cognomi ma l’obiettivo è chiaro e a conferma arriva dal presidente Marotta: il messaggio era diretto a Calhanoglu che via social, denuncia “parole che dividono” e difende il suo attaccamento all’Inter.
Con queste premesse, le incognite che gravitano intorno a Calhanoglu e alla sua permanenza all’Inter non sono poche. In primis, perché il centrocampista turco dovrà anche fare i conti con una realtà profondamente cambiata. Inzaghi, che credeva ciecamente in lui, ha lasciato. La stagione appena conclusa ha visto l’Inter chiudere senza titoli e ha portato a galla tensioni interne. In questo senso Marotta si è preso un rischio: la permanenza di Calhanoglu è il primo grande scossone dell’estate nerazzurra che se da una parte può ricompattare lo spogliatoio, dall’altra rischia di rimettere in discussione le dinamiche interne. Sarà compito di Chivu, non facile, prima ancora di allenare, riallineare il turco. Ammesso che resti.
In un contesto bollente, il Galatasaray ha provato l’affondo, ma il presidente Marotta non si è lasciato travolgere dagli eventi, privilegiando la via del dialogo tra il giocatore, i compagni di squadra e la dirigenza. Ha comunque fissato il prezzo: tra 30 e 40 milioni. Una cifra che ha ridimensionato sia le ambizioni del club turco che le frustrazioni del calciatore. Il turco ha evidentemente recepito il messaggio: più semplice sanare la frizione con Lautaro che prendere la via della Turchia. Qualora fosse ancora reticente, la porta è aperta ma a determinate condizioni: l’addio sarà comunque reso sopportabile da un assegno che permetterà al club nerazzurro di investire sul mercato. Le idee non mancano: da Ceballos a Rovella, passando per Alexi Garcia
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