Calcio

Coppa Italia, il Bologna piega il Milan e parte la festa rossoblù: è il primo trofeo dopo 51 anni di digiuno

Il Bologna si aggiudica la finale di Coppa Italia: esulta Vincenzo Italiano, mentre per il Milan è sempre più discesa nel baratro

“Sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno”. Le parole immortali di Lucio Dalla, tratte da “L’anno che verrà”, hanno risuonato fortissime tra gli spalti dello Stadio Olimpico, cantate a squarciagola dai tifosi rossoblù. Non era dicembre, ma poco importava: per il Bologna, tornato a sollevare un trofeo dopo 51 anni di attesa, è stato un Natale anticipato. I ragazzi di Vincenzo Italiano hanno scritto una pagina leggendaria della storia del club, battendo il Milan 1-0 nella finale di Coppa Italia e riportando il trofeo sotto le Due Torri dopo oltre mezzo secolo.

Tripudio rossoblù all’Olimpico: cronaca di una finale combattuta

La gara si è aperta con ritmi alti e grande intensità. Bologna e Milan si sono affrontati a viso aperto, regalando un primo tempo ricco di emozioni. I rossoneri hanno sfiorato il vantaggio con una doppia occasione disinnescata da un super Skorupski, mentre sull’altro fronte è stato Castro ad andare vicino al gol, fermato da una buona parata di Maignan.

Nella ripresa i ritmi si sono abbassati, ma la partita si è sbloccata all’8’ del secondo tempo. Al 53’, Ndoye ha trovato il guizzo vincente sugli sviluppi di un’azione confusa in area, infilando Maignan e facendo esplodere il tifo bolognese.

Il Milan ha provato a reagire, ma senza efficacia. Il possesso palla si è rivelato sterile, e nemmeno gli innesti offensivi hanno mutato l’inerzia della gara.

Il Bologna ha resistito con ordine e determinazione fino al triplice fischio, difendendo il vantaggio con i denti e con il cuore. Alla fine è 1-0: la Coppa Italia torna in Emilia.

 

La rivincita di Vincenzo Italiano

Per Vincenzo Italiano è una vittoria dal sapore speciale. Dopo tre finali perse con la Fiorentina, il tecnico ha finalmente coronato il suo percorso alzando il primo trofeo della carriera.

Arrivato a Bologna tra dubbi e aspettative, ha saputo plasmare un gruppo unito, solido e affamato. La sua mano si è vista in ogni dettaglio della finale: dalla preparazione tattica alla gestione dei momenti decisivi.

Imparare dai propri errori è un qualcosa che riesce a pochi, e Vincenzo Italiano è uno di quelli che ci sono riusciti alla grande.

Bologna è tornata grande

La vittoria non rappresenta solo un trofeo, ma un simbolo di rinascita per una piazza storica del calcio italiano. All’Olimpico, il boato rossoblù ha squarciato il cielo romano. Lacrime, cori e bandiere: la festa è esplosa già allo stadio e si è riversata in strada fino a tarda notte. E la vittoria vale doppio: oltre alla Coppa, c’è anche la qualificazione diretta alla prossima Europa League.

Milan, una resa senza appello

In casa Milan, invece, ennesima serata con l’amaro in bocca. La decima sconfitta in una finale di Coppa Italia entra nella storia dalla porta sbagliata, chiudendo una stagione deludente.

La prestazione opaca all’Olimpico è l’emblema di un’annata complicata, in cui è mancata lucidità nei momenti cruciali. Non è bastato il cambio in panchina: Sergio Conceição ha fallito, e ora dovrà fare i conti con una tifoseria delusa e una dirigenza chiamata a scelte drastiche.

Il tempo delle celebrazioni è solo per il Bologna. Per il Milan è tempo di bilanci. Severi.

Federico Liberi

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