Liga Profesional: l’incredibile finale del campionato argentino

Ore 22:00 di domenica 23 ottobre 2022. Al fischio d’inizio della 27ª ed ultima giornata di Liga Profesional, la classifica recita: Boca Juniors 51, Racing Club 50. Tutta l’Argentina si ferma.

Incroci pericolosi

La sorte ha voluto che, negli ultimi 90′ della stagione, le due contendenti ospitassero l’acerrima rivale dell’altra: Independiente in trasferta alla Bombonera, River Plate impegnato al Cilindro de Avellaneda.

Fernando Gago davanti alla possibilità di strappare un titolo alla squadra con cui vinse tutto, Julio César Falcioni possibile arbitro della festa o del dramma Xeneize: ogni grammo di mistica coincidenza si è concentrato su quest’ultimo capitolo.

Si è sprecata la pretattica, paventando ampie scansate da parte di Millonarios e Rojo, sicuramente poco propense ad aiutare i nemici a sedersi sul trono d’Argentina.

Appesi ad un filo

Le immagini alla tv ci hanno regalato un’istantanea di altri tempi: in entrambi gli stadi, tantissimi tifosi con la radiolina all’orecchio per seguire la partita che si svolgeva in contemporanea.

Ad Avellaneda il River Plate, schierato con un insolito 4-2-4, ha finito per concedere molte occasioni al Racing, riuscito però, un po’ per negligenza offensiva, un po’ per reattività di Armani, a sprecarle tutte nel corso dei primi 45′.

Per contro, alla Bombonera, cresceva il clima da psicodramma: un pugnace Independiente, con difesa a 5 e contropiede, riusciva addirittura a portarsi in vantaggio grazie alla rete di Leandro Fernández, che trasformava il rigore gentilmente concesso da Advincula. Nemmeno il tempo che la notizia attraversasse Buenos Aires, però, che Pol Fernández ridava vita agli Xeneizes con una spizzata di testa su punizione di Romero.

All’intervallo, il doppio pareggio lasciava tutto invariato in termini di classifica.

Ping pong

Il River Plate è rientrato dagli spogliatoi senza Pablo Solari ed Enzo Pérez, due tra i migliori in campo, sostituiti da Gallardo con Pochettino e Paradela: forse semplice turnover dell’ultima giornata, forse una mano tesa all’Academia, che comunque riusciva a sbloccare il risultato al 56′ con il rigore di Matías Rojas, causato da un goffo intervento di Pinola.

Ironia della sorte, il tanto inseguito vantaggio sarebbe stato, in quel momento, ininfluente, visto che, qualche minuto prima, uno splendido calcio di punizione di Sebastián Villa aveva regalato il vantaggio al Boca Juniors.

A 10′ dalla fine, un’altra scossa praticamente sincronizzata: mentre il Cilindro ammutolisce per il pareggio di Miguel Borja, alla Bombonera cala il gelo per il 2-2 siglato da Vallejo.

Si percepisce nell’aria: sta per succedere qualcosa.

Quasi amici

All’89′, su uno spiovente in area del River, Marcelo Herrera strattona Leonardo Sigali e lo tira giù. L’arbitro è a due passi e fischia il calcio di rigore. Sembra il culmine di una congiuntura astrale, con l’Independiente che inspiegabilmente sta giocando alla morte alla Bombonera e quel pallone sul dischetto che ha sapore di match point.

Dagli undici metri si presenta Jonathan Galván, 30 anni, difensore, al Racing in prestito. Non è uno specialista, ha segnato un solo rigore in carriera, nel 2017, e ha sui piedi il pallone più importante della stagione. Per quale motivo Copetti, Hauche o Romero non si siano fatti avanti, temo non lo sapremo mai.

È il momento dell’ultimo coup de théâtre, del finale a sorpresa: come l’Independiente si stava trasformando in un inatteso alleato per i rivali del Racing, così Franco Armani viene per un attimo posseduto da Agustín Rossi e para il penalty di Galván, con Oroz che poi spara sopra la traversa la ribattuta.

La Bombonera, ferma ed ammutolita per un minuto, esplode come ad un gol in finale di Libertadores: una scena che mai avremmo pensato di vedere a quelle latitudini.

Titoli di coda

Sostanzialmente finisce quasi tutto lì: il contraccolpo subito dall’Academia è tale che, con un’azione a ritmi da Partita del Cuore, il River riesce addirittura a segnare, ancora con Borja, il 2-1, dando il colpo di grazia alle speranze biancazzurre ed onorando al meglio l’ultima partita di Marcelo Gallardo sulla panchina della Banda.

Proprio Gallardo, a margine della partita, loda l’atteggiamento dei suoi: “Anche se abbiamo favorito i nostri rivali, sono contento dell’attitudine con cui siamo scesi in campo. Qualche tifoso potrà essere arrabbiato, ma questi sono i valori che vogliamo rappresentare”.

Nel frattempo, alla Bombonera, scatta la festa, in campo e sugli spalti, dove spicca un enorme striscione al Deus ex Machina di questo trionfo Xeneize, l’eterno Juan Román Riquelme.

È il fútbol argentino e, citando le parole di Chiqui Tapia: “No trates de entenderlo”.

 

Giacomo Cobianchi (@G_Cobianchi)

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