HVV, dal cricket a 10 titoli olandesi: la storia del 4° club dei Paesi Bassi

Mentre l’Eredivisie resta ferma, come tutti i campionati d’Europa, andiamo a spulciare nel profondo della competizione olandese: risalta subito all’occhio l’HVV, formazione in grado di mettere in bacheca ben 10 titoli di campione d’Olanda. Attualmente, i gialloneri, restano dietro solo a Feyenoord, Psv e Ajax per trofei vinti: ma che fine ha fatto la gloriosa società nata per giocare a cricket?

HVV DAL CRICKET, AL CALCIO E ALLA STELLA DA 10 TITOLI

La storia dell’HVV è particolare, ricca di trofei e anonima dal 1932: un saliscendi di emozioni che ha portato, in soli 50 anni, i propri tifosi dal paradiso all’inferno. La quarta forza del campionato olandese, dietro solo alle grandi big, non partecipa alla massima divisione dalla storica retrocessione avvenuta ben 97 anni fa.

Tutto ebbe inizio nel 1880 grazie a due amici: Jacobus van Stolk e Willem de Kock van Leeuwen. I due, grazie ad un viaggio in Inghilterra, poterono ammirare il gioco del calcio e del cricket e riportarono in patria quello che avevano visto. Entrambi gli sport richiamarono l’attenzione di molti giovani e si istituirono club in tutta L’Aia con il cricket preferito a quello che veniva chiamato “football”. Jaap van Stolk decise di fondare l’Olympia per poter competere in città contro le altre formazioni appena nate: visti gli ottimi risultati, due anni dopo, venne fondato anche il club di calcio e, così, prende vita l’HVV con i colori sociali bianco e rosso. Negli anni successivi, la società entrò nel giro di diverse fusioni fino all’unione finale con l’HCC, squadra strettamente legata: da quel momento, i colori divennero giallo e nero per rappresentare la città de L’Aia.

In Olanda ancora non c’era una competizione di calcio ufficiale, la stessa Eredivisie nascerà molti anni dopo nel 1958 quando venne indetto il primo campionato a 18 squadre. Al tempo si disputavano partite tra formazioni che si conoscevano e l’invito arrivava tramite lettera. Il primo torneo è istituito nel 1891, una lega di 5 formazioni tra le quali trionfò l’HVV con 13 punti in 8 partite, alzando al cielo il primo trofeo nazionale. Dopo 4 anni di astinenza a causa del RAP-Amsterdam e dell’HFC, giunse un secondo titolo nel 1895-1896 in un torneo a 7 squadre. I gialloneri non si fermarono qui e si aggiudicarono 4 edizioni consecutive tra il 1900 e il 1903 salendo a quota 6 successi nazionali: nell’ultima stagione riuscirono anche a strappare una delle prime edizioni della KNVB  Beker, collezionando un preziosissimo “double”.

Grazie ai successi, l’HVV viaggiava e vinceva anche in Europa, scontrandosi soprattutto contro club inglesi, gli inventori di questo bellissimo sport. Prima del 1910, l’HVV sale sul gradino più alto d’Olanda per altre 3 volte: ma nel 1911, per la prima volta, lottò per non retrocedere, regalando delle prestazioni al di sotto degli classici standard. L’ultimo trofeo vinto risale al 1914, quello che, molti anni dopo, permise ai gialloneri di poter mettere una stellina vicino al loro stemma per rappresentare proprio i 10 successi guadagnati.

DALLA GLORIA ALLA DISGRAZIA: L’EREDIVISIE MANCA DAL 1932

Dopo l’ultimo titolo, l’HVV iniziò il suo inesorabile declino: i cambiamenti nel calcio segnarono la società che non riuscì più a sostenere spese e stipendi. Infatti, il football, stava diventando uno sport professionistico e molti club iniziarono a pagare giornalmente i propri calciatori: questa situazione fu difficile da sostenere per i gialloneri che si ritrovarono a competere con rose sempre più competitive. Nel 1926-1927, l’HVV disputò il suo primo scontro diretto per non retrocedere, ma il destino fu clemente e rimandò solo di qualche anno l’inesorabile sentenza: infatti, nel 1932, la società abbandonò definitivamente la prima divisione olandese nella quale non farà più ritorno. La guerra non aiutò la rinascita con i campi che vennero sequestrati dai tedeschi per poterli utilizzare come deposito per le costruzioni. Negli anni a venire, l’HVV ha tentato di tornare a far parte del calcio che conta, però i risultati sono stati scarsi e poco convincenti con il club che attualmente milita nei campionati amatoriali, alla ricerca di un ritorno tra le grandi del calcio d’Olanda, giocando sempre sullo stesso campo d’esordio: il terreno di gioco più antico dei Paesi Bassi, il De Diepput.

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