
Sergio Conceiçao allenatore del Milan, Immagine | Ansa
Il Milan di Sergio Conceiçao avrà tanti difetti e la classifica (nono posto) lo testimonia. Tuttavia la vittoria ottenuta a Marassi lascia in eredità l’ennesima rimonta, un vero e proprio marchio di fabbrica del tecnico portoghese.
Conceiçao, un Milan di rimonta: 16 punti conquistati
La partita contro il Genoa è, come spesso accaduto, di rincorsa: il Milan completa la rimonta, come altrettanto frequentemente è capitato, in pochi minuti di gioco. Un gol, quello di Leao, al 76’ e un autogol di Frendrup permettono a Sergio Conceiçao di tornare dalla Liguria con tre punti che non cambieranno la stagione, ma la indirizzano decisamente verso un profilo. È una squadra da rimonta: si tratta dell’ottava considerando le sei in campionato e le due in Supercoppa Italiana contro Juventus (0-1, 2-1) e Inter (0-2, 3-2). In Serie A il Milan ha ribaltato le sfide contro Como (0-1, 2-1 sia all’andata che al ritorno), Parma (1-2, 3-2), Lecce (0-2, 3-2), Fiorentina (0-2, 2-2) e, appunto Genoa. In totale sono sedici punti.
Una squadra in crollo verticale
Numeri che però non nascondono il crollo rispetto alla scorsa stagione: il Milan è in crollo verticale rispetto al 2023/2024, chiuso al secondo posto in classifica nonostante le tante polemiche legate alla gestione Pioli. 200 milioni spesi e due allenatori dopo, il Milan è la squadra che ha il saldo peggiore in assoluto della serie A: nello scorso campionato, i rossoneri avevano totalizzato, a tre giornate dal termine, 71 punti in classifica, ovvero 17 in più rispetto all’edizione 2024/2025. Non può essere frutto del caso, più probabilmente di scelte casuali: basti pensare che al disastro in campionato si aggiunge quello del Milan Futuro, l’under 23 che da progetto di prospettiva è diventato una squadra che rischia di retrocedere in serie D.
Coppa Italia, da non sbagliare né sopravvalutare
Resta, per salvare la stagione e centrare un piazzamento in Europa (League), la vittoria in finale di Coppa Italia. Una sfida attesissima soprattutto da Sergio Conceiçao, capace come pochi di farsi rispettare e vincere le partite secche. Il tecnico portoghese è ansioso di rivendicare due trofei in sei mesi in caso, probabilissimo, di addio a fine stagione. Fra i tanti paradossi di questa squadra e di questo club c’è la possibilità di riuscire a vincere due trofei su tre in Italia e chiudere comunque con un saldo e un giudizio profondamente negativo la stagione. Il quarto posto non riempie la bacheca, ma conta, nel senso più pieno del termine, di più di Supercoppa e Coppa Italia. In questo senso, qualora arrivasse la vittoria contro il Bologna, la dirigenza non deve ricadere nell’errore di sopravvalutare il successo, come accaduto nello scorso gennaio.