Il Milan è in ritardo: quanti dubbi sul mercato

Milan - Como

Leao e Theo Hernandez in Como - Milan, immagine | Instagram @legaseriea

Pasquale Luigi Pellicone

Gennaio 15, 2025

Il Milan di Conceiçao torna da Como con tre punti preziosi che gli permettono di accorciare le distanze da tutte le dirette concorrenti per l’Europa, ma è anche l’unica buona notizia che lascia in eredità la mini trasferta sul Lago.

Conceiçao furioso: questione di personalità

La vittoria con il Como conferma pregi, difetti e limiti del Milan. Una squadra che fatica sotto l’aspetto fisico e mentale e ha bisogno della giocata per tirarsi fuori dai guai. Il minimo comune denominatore delle partite giocate dal Milan 2.0 affidato alle cure di Sergio Conceiçao è la capacità di vincere in rimonta. Ancora una volta i rossoneri danno il meglio quando sono alle corde. Nel bene e nel male, una questione di personalità: il Milan sa tirarsi fuori dalle difficoltà con la stessa frequenza che lo porta a cacciarsi nei guai. A prescindere da chi è la guida in panchina, la squadra non si è scrollata l’incapacità di indovinare l’approccio alla gara. Non c’è  ancora un impianto di gioco, né una intelaiatura da modificare. Questa squadra  gioca sui nervi, legandosi mani e piedi alle lune dei suoi campioni. Con avversari della caratura del Como è andata bene, ma pensare che si possa ambire, con questi presupposti, a un torneo di vertice o a vincere trofei importanti è un esercizio di ottimismo anche piuttosto esagerato.

Milan, una squadra in ritardo e c’è il dubbio Rashford

La soluzione ai problemi  deve arrivare dal mercato. Allo status quo, i rossoneri hanno bisogno di un attaccante, ma anche di altri rinforzi. In questa ottica, è legittimo interrogarsi sull’arrivo di Rashford. Senza dubbio l’inglese è in grado di spostare gli equilibri, ma ha delle caratteristiche che comunque sono già rintracciabili, sebbene in misura differente, in altri calciatori già in rosa. Per essere chiari, non è il profilo del bomber in grado di capitalizzare la mole di gioco prodotta. Sullo sfondo c’è anche l’idea Walker anche se l’esterno dovrà rivedere le pretese. A 34 anni, un contratto sino al 2027 appare una richiesta fuori luogo. L’esterno del City ha già in mano il foglio di via. Il Milan è in pole, ma al netto del regolamento che renderebbe complicato, seppur fattibile, arrivare sia a Walker sia a Rashford, la sensazione è che solo uno dei due calciatori provenienti da Manchester potrà unirsi alla squadra. Chiunque sia, il Milan di Conceiçao è ancora tutt’altro che una squadra di altissimo livello e il tempo per renderla tale e, soprattutto, competitiva, si restringe a poche settimane.

 

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