Il Trono di Spagna: cambia la capolista?

Una Liga così non è per tutti: tensioni, cambi di classifica e di prospettiva. Dal dominio Atlético al rimettere tutto in discussione nel giro di un paio di mesi, montagne russe in terra spagnola. La Liga di oggi potrebbe non essere la stessa di giovedì, perché in caso di vittoria del Barcellona nel recupero contro il Granada, la squadra di Koeman sarebbe la nuova capolista del campionato.

Impensabile due mesi fa, così probabile e meritato oggi: scenario imprevisto di una Liga bella come non mai, in cui nulla può essere dato per scontato. Chi scende e chi sale, la legge di una stagione che si preannunciava sui generis e che sta compensando l’assenza del pubblico con le emozioni di una volata per vincere il titolo che ricorda quella delle migliori annate. Il Real Madrid al momento si defila, lascia energie e pensieri per una semifinale di Champions in cui arriva da favorita ma con la lingua per terra dopo questo tour de force: forse possiamo considerare dentro anche il Siviglia, visto che la classifica ce ne darebbe pieno diritto, o forse bisogna considerare una volata addirittura a due in vista dello scontro diretto che ci sarà tra due weekend al Camp Nou tra Barça e Atlético.

Per ora la questione della testa della classifica riguarda loro, più avanti chissà, impossibile avere certezze in un campionato così. L’unica vera certezza è il brivido che ha l’Atlético Madrid di vedere sgretolarsi tutto il proprio vantaggio: dal potenziale +13 al potenziale -1, una grande fuga che assomiglia a quelle sfortunate di una tappa di un grande giro di ciclismo in cui il sogno svanisce negli ultimi chilometri. Il crollo è stato evidente, fisico e psicologico, fotografato alla perfezione dalla sconfitta contro l’Athletic nell’ultimo turno.

Per come si erano messe le cose anche un punto contro una squadra piena di defezioni non sarebbe stato da buttare, perché comunque avrebbe permesso ai ragazzi di Simeone di avere due risultati su tre al prossimo scontro diretto avendo vinto l’andata, e invece c’è il forte rischio di ritrovarsi a inseguire e non più a essere inseguiti, come è stato dall’inizio dell’anno a questa parte. Sulla rete di Iñigo Martínez potrebbe essersi virtualmente concretizzato il rovescio della classifica, che chissà, rischia di essere anche quello definitivo.

Giovedì il Barcellona, che viene da una vittoria convincente sul Villarreal, avrà l’occasione di un sorpasso storico, di diventare capolista nella stagione più complicata della sua storia, di poter cancellare il suo più difficile passato e tornare a sognare. Sul piano del gioco al momento non c’è storia tra loro e la concorrenza: il livello è più alto, i ritmi più intensi, manca solo l’acuto in un grande scontro diretto, vero tallone d’Achille della stagione blaugrana. Eppure nonostante il KO nel Clásico di Valdebebas sia ancora fresco è più facile dare loro fiducia per diversi motivi: più in forma rispetto all’Atlético, con meno impegni rispetto al Real Madrid, con un livello più alto rispetto al Siviglia.

L’unico errore da non fare è quello di credere che tutto sia già scritto, a partire dalla sfida col Granada, perché questa stagione insegna a non dare nulla per scontato. Basta tornare indietro di qualche mese e ascoltare le parole di Koeman, che mai avrebbe immaginato di essere capolista a questo punto della stagione, e che invece oggi avrebbe dei rimpianti se non riuscisse a portarsi a casa il titolo. E per lo spettacolo, va benissimo così.

 

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