Il Trono di Spagna: Madrid per il titolo ma con vista Europa

Cambiano le visioni e le prospettive future. Un po’ per i risultati arrivati dal campo, un po’ perché i sorteggi hanno disegnato i contorni del 2021 calcistico. In Spagna il focus è ancora sulla città di Madrid, reduce da un derby che potrebbe indirizzare il futuro di una Liga ancora aperta a ogni evenienza.

Era difficile pensare che il Real alzasse bandiera bianca così presto, così come che non giocasse alla morte un derby in cui era obbligato a vincere. E alla fine l’ha vinto, come ha fatto in tutte le partite chiave di questa stagione: Zidane dimostra di avere la squadra in pugno, zittisce ogni chiacchiericcio messo in giro da bocche che hanno bisogno di parlare pur senza averne l’obbligo né le conoscenze per farlo. Questo Real è una squadra forte, forse non irresistibile come nella sua migliore versione, ma ha una rosa di primissimo livello che se fatta girare al massimo può ancora giocarsi qualcosa di grandissimo. Quindi notizia pessima per l’Atalanta, che se sperava di incontrare un leone ferito dovrà riguardare i propri sogni.

Differenza di prospettiva rispetto all’Atlético Madrid che invece dà l’impressione di girare già al massimo e di non poter cambiare marcia quando serve. Col Barcellona c’era stato un indizio, col Real la prova: questa squadra ancora non sa relazionarsi con chi è più forte in maniera sfrontata, ha bisogno di contromisure e sistemi di rimedio, ma non sa dominare la partita. Un limite che potrebbe anche non essere influente nella corsa alla Liga, ma che toglie l’effige della grande squadra da questo gruppo, sicuramente valido ma che difficilmente lo vedremo dominare. Con il Real ha preso gol dopo non essere mai uscito dall’area di rigore per tutto il primo quarto d’ora, e ha avuto una reazione pressoché nulla anche al raddoppio, salvo tirar fuori qualcosa di disordinato solo negli ultimi minuti. Il campionato è ancora sotto controllo, ma ora bisognerà capire emotivamente se questa squadra sarà così salda da continuare col suo ritmo e dimenticare la brutta partita di Valdebebas.

Il Barcellona invece vince, lo fa senza incantare, ma quantomeno evita di perdere i treni che portano tra le prime quattro. Chiaramente saranno a lungo i favoriti per arrivare alle spalle del binomio di Madrid, ma serve qualcosa in più. Quel qualcosa che ci sta mettendo Messi, ancora ingolfato ma quantomeno decisivo, e che faticano a dare tutti gli altri, eccezion fatta per De Jong che sembra l’altro vero fuoriclasse di questa squadra. A oggi il sorteggio col Psg sembra proibitivo, ma forse qualcosa da sparare Koeman ce l’ha ancora, perché è troppo difficile accettare che il Barça sia questo.

Sulle altre il Siviglia pesca un Borussia Dortmund alla portata, anche se la squadra va rivista per ritornare alle prestazioni di un tempo, perché senza gli strappi di Ocampos i limiti di manovra sono evidenti. Pescano male in Europa League Real Sociedad (Manchester United) e Villarreal (Salisburgo), che possono anche passare, ma un pizzico di fortuna non avrebbe guastato; e pesca malissimo il Granada col Napoli. Gli andalusi sono una squadra valida ma se il Napoli si presenta in formazione tipo non c’è alcuna chance di passare il turno.

Per il resto ci avviciniamo a una settimana di anticipi in vista della Supercoppa e di primi turni di Copa del Rey, nella sua veste divertente delle gare tra squadre semi-pro. Perché in fondo non è magica solo l’FA Cup, la magia basta cercarla: le piccole realtà da raccontare ci sono ovunque, specie nella Spagna della Copa che l’anno scorso ci ha offerto uno spettacolo unico, peraltro ancora da concludere, visto che la finale ci sarà il prossimo 4 aprile. 

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