Oaktree segue con interesse la trattativa, che ancora sembra non arrivare a una fumata bianca. Tra scudetto e rinnovi, qual è il futuro che aspetta la società nerazzurra
Sembrava tutto definito, o quasi, ma per l’accordo tra Suning e Pimco per il prestito di circa 430 milioni manca ancora qualcosa. Innanzitutto l’annuncio ufficiale che permetta a Zhang di liquidare il debito da 375 milioni con Oaktree, ovvero il fondo che ormai tre anni fa aveva permesso attraverso un ulteriore finanziamento da 275 milioni di euro di mantenere il controllo del club. Denaro che il presidente dell’Inter si è impegnato a restituire proprio in tre anni, con la data del 20 maggio cerchiata in rosso sul calendario. Per allora oltre alla stretta di mano formale con l’hedge fund americano ci vorrà anche una conferma documentale, che permetta al massimo dirigente più giovane della serie A di mantenere la maggioranza delle quote dell’Inter.
Ma questo genere di accordi non si concludono in una giornata. Considerando anche i diversi attori in ballo, compresa Great Horizon, la controllata di Suning, e le cifre, i tempi si allungano inevitabilmente. Ma il tempo scorre, e qualcuno sospetta che la fumata bianca sia a serio rischio. Secondo quanto riportato da Bloomberg la trattativa sarebbe ancora in evoluzione, con un’offerta di “obbligazioni private da 435 milioni di euro con scadenza nel 2026 e cedola fissa al 15%”. Ma sono, almeno per il momento, solamente voci. Gli organi ufficiali delle società protagoniste del deal, come accade in questi casi considerata la delicatezza dell’operazione, hanno le bocche cucite, una dichiarazione fuori posto rischierebbe davvero di complicare ulteriormente le cose.
Il ruolo di Oaktree
Intanto Oaktree attende, magari con la speranza di riuscire a inserirsi nuovamente nell’operazione, in caso l’accordo tra Suning e Pimco dovesse saltare. Un’ipotesi al momento remota, ma non del tutto da scartare. Nei mesi scorsi infatti il fondo, con l’avvicinarsi della scadenza del finanziamento, aveva proposto la rinegoziazione con interessi ancora più alti (superiori al 12% concordato nel 2021) e con tempistiche meno lunghe. Il no di Zhang, affiancato da Goldman Sachs e Raine nelle vesti di advisor, ha portato a intavolare un discorso con Pimco, con condizioni molto simili al vecchio accordo stipulato con Oaktree: interessi vicino al 12% e prestito triennale.
Numeri che hanno convinto il presidente dell’Inter a proseguire con il fondo, che al momento gestisce qualcosa come 1900 miliardi di dollari, e considerati gli ottimi risultati finanziari perseguiti dai nerazzurri negli ultimi anni, favorevole a concludere l’operazione. La prevista, anche se abbiamo visto non scontata, fumata bianca, darebbe continuità al progetto di Suning a Milano, in modo da programmare anche l’aspetto puramente sportivo e programmare la prossima stagione in cui andrà difeso lo scudetto. Poi chissà, da tempo Zhang valuta eventuali acquirenti e non è detto che si possa nuovamente considerare anche di vendere il club. Secondo la Gazzetta dello Sport rimane forte l’interesse di un fondo saudita, non dell’ormai celebre Pif, che controlla il Newcastle e gran parte dei club della Saudi League, ma di “un membro della dinastia regnante Al-Saud che ha il suo perno nel principe ereditario Mohammed Bin Salman”.
Tra scudetto e futuro
Insomma, se sul campo l’Inter è reduce da uno scudetto vinto in pompa magna, festeggiato dal suo popolo dopo la vittoria nel derby, dalla Cina, dove Zhang ormai risiede da tempo senza farsi vedere da parecchio a Milano, si lavora per il futuro del club, cercando di concludere l’accordo per il rifinanziamento che permetterebbe anche a Marotta e Ausilio di iniziare a lavorare in vista della prossima stagione. Se gli affari Zielinski e Taremi sono ormai cosa fatta, la dirigenza nerazzurra vuole lavorare soprattutto sui rinnovi. I primi nomi sono ovviamente quelli di capitan Lautaro e Nicolò Barella, oltre a Simone Inzaghi, che dovrebbero vedere ritoccato in alto il loro stipendio dopo una stagione vissuta da assoluti protagonisti.
Stagione che si chiuderà, almeno per quanto riguarda le gare interne, domenica 19 maggio in un San Siro vestito a festa. Sì, perché proprio in occasione dell’ultima al Meazza verrà consegnata a Lautaro Martinez la coppa dello scudetto, la prima festeggiata con la fascia di capitano al braccio, quella della seconda stella e, si augurano i tifosi nerazzurri, che possa aprire un ciclo. Tanto però dipende da cosa accadrà tra Suning e Pimco, con la famiglia Zhang che in questi anni di proprietà, tra difficoltà, cessioni importanti e mercati low cost, si è comunque dimostrata tra le più vincenti della gloriosa storia nerazzurra.