L’Inter cambia allenatore e anche volto. Cristian Chivu è una scommessa, ma su di lui garantisce Marotta, uno che ha sbagliato pochissimo, specialmente sulla figura di un allenatore in carriera: basti pensare ad Antonio Conte ai tempi della Juventus e anche all’idea di sostituirlo con Simone Inzaghi che, con tutto il rispetto per la Lazio, era alla sua prima esperienza con un top club. A giovarsi della possibile rivoluzione di Chivu: due elementi, Carlos Augusto e Frattesi.
Il modulo di riferimento di Cristian Chivu è la difesa a quattro. A Parma, più per necessità che per convinzione e comunque mostrando una certa duttilità, il nuovo allenatore dell’Inter ha sposato il 3-5-2 modulo che comunque non abbandonerà subito e lascerà intatto anche nel mondiale per club. In entrambi i casi, a giovarsene sarà Carlos Augusto. Il brasiliano sembrava destinato a lasciare l’Inter, anche perché voleva la ragionevole certezza di un impiego continuativo in vista del Mondiale. Chivu considerando le difficoltà legate a Dimarco nell’interpretare l’esterno non a tutta fascia, lo terrà in grande considerazione anche perché anche in un’eventuale conferma del 3-5-2 Acerbi è desinato ad avere sempre meno spazio.
A giovarsi di un centrocampo a tre è Davide Frattesi. Dopo la finale di Monaco Di Baviera la frattura con Inzaghi, diventata insanabile, ha generato l’aut aut. Fuori l’ex allenatore dell’Inter, il ragazzo, che ha chili e centimetri ideali per ricoprire il ruolo di centrocampista box to box, può giocarsi le sue carte in nerazzurro. Anche perché le posizioni di Calhanoglu e Mkhitaryan sono molte meno solide rispetto al passato e con ogni probabilità periferiche nel percorso di rinnovo del progetto. Una scelta che potrebbe avere anche importanti ripercussioni sia sul mercato, sia in nazionale, considerando che Napoli e Roma potrebbero a questo punto sondare altrove. In azzurro, invece anche Gennaro Gattuso predilige un centrocampo a tre e potrebbe consegnargli una maglia.
Quando cambia l’allenatore, tremano anche i “pretoriani” della precedente gestione. Quella di Inzaghi era comunque una Inter a fine ciclo. Per raggiunti limiti di età, Acerbi, già a lungo indisponibile in questi ultimi mesi, potrebbe finire ai margini. Correa ed Arnautovic sono già fuori dal progetto tecnico. In difesa resta da valutare la posizione di Darmian, in scadenza di contratto e a forte rischio esattamente come Bisseck. In questo caso, la cessione diventa a necessaria: il contratto scade nel 2026 e non si può correre il rischio di perderlo a parametro zero. Il suo addio potrebbe fruttare cifre discretamente importanti se dovesse piombare su di lui qualche club di Premier League. Qualora accadesse, all’Inter sono pronti a firmare il foglio di via.
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