L’Atletico Baleares raggiunge l’Albacete all’ultimo respiro e tiene viva la speranza

Splendida cornice di pubblico oggi a Mallorca nel piccolo campo di gioco dell’Atletico Baleares, il Son Malferit, per l’andata dei quarti di finale dei playoff ascenso. L’impianto da poco più di 2000 spettatori, 3000 se ampliato per tempo, era esaurito in ogni ordine di posto con un paio di pullman provenienti da Albacete ed i primi settori del campo che cominciavano a riempirsi già dalle dieci di mattina. Nessun problema fra le due tifoserie, tanto che i tifosi dell’Albacete, pur in maggioranza nel settore a loro dedicato, si potevano trovare anche nelle tribune adiacenti. Calorosa come sempre la “afición” locale, i Fanatiks ATB, che non ha mai smesso di incitare i suoi e che alla fine si è rivelata decisiva nell’aiutare l’Atletico Baleares ad agguantare il pari finale.

 

La partita

Consueto 4141 per l’Albacete che davanti schiera il solo Aridane, risponde Josico con il suo altrettanto classico 442, ma sorprende tutti schierando Uche al posto dell’infortunato Kike Lopez anziché impiegare Enzo, Jurado, non al meglio a dire la verità, oppure Cristeto.

Primo tempo

Primi 15 minuti di studio con l’Atletico Baleares più convinto nel cercare l’affondo offensivo mentre l’Albacete si limita a controllare e ripartire in contropiede. Fra il 20° ed il 30° la partita accelera con ben tre occasioni per i baleari ed una per gli ospiti, nella quale Aridane solo in area, ma in posizione defilata, spedisce fuori di testa. Per l’Atletico Baleares una traversa al 23° con Malik da fuori area, che raccoglie una respinta corta della difesa da corner, una conclusione alta di Xisco da dentro l’area, un minuto più tardi, ostacolato però efficacemente da un difensore e l’ultima delle tre, al minuto 28, con Becchio che a porta vuota arriva in leggero ritardo su una respinta del portiere maiorchino, ma di proprietà dell’Albacete, Nadal. Mezz’ora di gioco e mezz’ora di attacchi esclusivamente sulla porzione di campo corrispondente alla fascia sinistra dell’Atletico Baleares. Ci pensano allora gli ospiti, al 32°, a sfatare il tabù della fascia opposta praticamente immacolata sino a quel momento. È José Fran a partire in serpentina ed a rientrare sul destro da dentro l’area per prendersi il tiro, Aulestia però è attento sul suo palo e blocca sicuro. Un ‘altra mezza occasione sprecata di testa da Dani Rodriguez al 38° ed il primo tempo si può chiudere. Pari sostanzialmente giusto, l’Atletico Baleares ha avuto 10 minuti di fuoco ma gli ospiti hanno sempre risposto ai colpi incassati.

Secondo tempo

Vi ricordate la serpentina di José Fran al 32°? Bene, siamo al primo minuto di gioco, palla per lui sull’out sinistro, dribbling a saltarne un paio e sassata sotto la traversa sul palo lontano. Un gol molto bello per la rapidità d’esecuzione e la potenza di tiro finale, ma è troppo facile l’affondo di José Fran senza che incontri nessuna valida opposizione. Uno a zero ospite dunque e l’Atletico Baleares barcolla, timida reazione con un colpo di testa debole di Becchio al 50° ed un rigore richiesto su Delgado pochi giri di orologio più tardi. L’Albacete però rinvia il colpo del K.O., almeno fino al 60°, quando a suggellare un paio di minuti intensi di spinta verso l’area dei padroni di casa c’è l’occasione più grande del match: Hector viene servito splendidamente in area dove si ritrova solo davanti ad Aulestia, l’estremo difensore balearico però è ipnotizzante sulla prima conclusione, rapido sulla seconda quando chiude ancora lo specchio sempre ad Hector che si divora due limpide palle gol. Ora si che l’Albacete si limita a controllare, i minuti passano però e più sale la spinta del Son Malferit e più l’Atletico Baleares si risveglia dal torpore causato dal gol a freddo. Non occasioni chiare, ma tanto possesso, angoli, giocate che esaltano il pubblico di casa; l’impianto così diventa una vera e proprio bolgia che riesce, a volte, a richiamare nei cori tutti e duemila gli spettatori presenti. Nasce così il gol del pari per i padroni di casa, perché la pressione nell’area dell’Albacete aumenta sempre di più, tanto che al minuto 92° Jurado è steso in area e riesce a guadagnarsi un giusto calcio di rigore. Xisco dal dischetto non sbaglia e fa esplodere il Son Malferit in un “que si, joder, que vamos ascender!“.

L’Atletico Baleares insomma ci crede e sicuramente sarà supportato da suoi anche ad Albacete. Se a Toledo sono riusciti a sfondare le duecento presenze ora l’obiettivo è portare trecento balearici in trasferta, scrivere la storia del club, della sua tifoseria e provare a concludere il tutto con la realizzazione di una cavalcata che sarebbe un premio meraviglioso ad una stagione coraggiosa, di Josico e di tutto l’Atletico Baleares.

L’Albacete può rammaricarsi per aver avuto le occasioni più nitide del match, per poi segnare l’unico gol su una vera e propria invenzione di José Fran. Se non altro, e questo in un doppio confronto è importante, in particolare con il ritorno in vantaggio da giocare in casa, gli uomini di José Manuel Aira hanno ancora la consapevolezza lasciata dal campo di essere la squadra più forte. Il divario tecnico oggi è stato colmato dall’eccezionale pubblico del Son Malferit, all’ “Estadio Carlos Belmonte” fra sette giorni la risposta, per trascinare i suoi verso la semifinale playoff. Ad un passo dalla Segunda División.

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