
Immagine | Ansa
Un’azione collettiva di 26 passaggi ha portato al gol di Dembelé, la più lunga di ogni squadra francese in Champions League. Luis Enrique ha evidenziato l’importanza della disposizione dei giocatori, dimostrando progressi notevoli rispetto a inizio stagione
Il Paris Saint-Germain ha messo in scena una prestazione memorabile, superando l’Arsenal con un netto 1-0 nella semifinale di andata di Champions League, disputata all’Emirates Stadium. Un’unica rete, siglata da Ousmane Dembélé, ha deciso il match, ma il risultato rappresenta molto più di un semplice gol. La squadra di Luis Enrique ha dimostrato una superiorità tattica che ha sorpreso e annichilito i Gunners, offrendo uno spettacolo di calcio che ha messo in evidenza le loro capacità tecniche e strategiche.
Il gol di Dembélé è arrivato all’improvviso, dopo soli quattro minuti di gioco. L’attaccante francese ha capitalizzato un assist di Khvicha Kvaratskhelia, realizzando un tiro preciso che ha superato il portiere David Raya. Questo gol non è stato solo un momento di brillantezza individuale, ma il culmine di una manovra collettiva straordinaria: ben 26 passaggi consecutivi, il che rappresenta il record per la squadra francese in Champions League. Luis Enrique, parlando del gol, ha semplificato la questione affermando che si trattava semplicemente di “giocare come sappiamo fare“.
La Strategia del PSG
La struttura di gioco del PSG, ben organizzata, ha messo in difficoltà l’Arsenal, che si è trovato a dover affrontare un avversario capace di muoversi con grande fluidità e intelligenza. Nuno Mendes, il terzino sinistro, si è inserito in una linea difensiva a tre, mentre Achraf Hakimi ha spinto in avanti, creando superiorità numerica. I due esterni, sempre larghi, hanno costretto i difensori avversari ad allargarsi, disorientando la compatta linea difensiva dell’Arsenal.
La strategia del PSG ha sfruttato alla perfezione l’aggressività di Bukayo Saka, costringendo i centrocampisti dell’Arsenal a scelte difficili. Quando Marquinhos ha effettuato un passaggio laterale, la reazione di Odegaard ha attivato il pressing, ma la giusta lettura del gioco da parte di Vitinha ha permesso al PSG di muoversi con astuzia, creando spazi dove prima non ce n’erano. Questa capacità di muoversi dei giocatori ha messo in evidenza le lacune della squadra di Mikel Arteta, che ha avuto difficoltà a mantenere la giusta distanza tra i propri uomini.
Crescita e Preparazione del PSG
Rispetto alla sconfitta per 2-0 subita in ottobre nel girone di andata, il PSG ha dimostrato una crescita notevole. In quell’occasione, l’Arsenal era riuscito a schiacciare la squadra francese, mentre questa volta il PSG ha giocato con sicurezza, rischiando poco e mantenendo un possesso di palla dominante. Le movenze e le sovrapposizioni orchestrate da Luis Enrique hanno portato a situazioni di superiorità numerica che hanno messo in crisi il sistema difensivo avversario.
Dembélé, non solo un realizzatore, ha dimostrato di essere una pedina fondamentale nel gioco di squadra, con la sua capacità di creare spazi e fornire assist ai compagni. Il suo gol, l’ottavo in questa edizione della Champions League, ha eguagliato i migliori risultati europei di Kylian Mbappé con il PSG, segnando un momento significativo nella sua carriera. La flessibilità tattica e la capacità di adattarsi alle situazioni di gioco hanno reso Dembélé uno dei protagonisti indiscussi di questa nuova era del PSG.
Luis Enrique ha saputo ottimizzare le rotazioni dei giocatori, mantenendo una certa coesione anche con cambi strategici. La squadra ha mostrato un’affiatamento tale da non necessitare di troppi aggiustamenti, con solo otto variazioni nella formazione titolare dall’inizio della fase a eliminazione diretta. Questo livello di preparazione ha permesso al PSG di affrontare l’Arsenal con una mentalità vincente, affrontando la pressione con una calma sorprendente.
Il match ha evidenziato come il PSG non solo abbia migliorato il proprio gioco, ma abbia anche appreso dagli errori passati. La squadra è riuscita a gestire il pressing avversario con capacità e precisione, dimostrando che la crescita della squadra sotto la guida di Luis Enrique è un processo in continua evoluzione. Il risultato dell’andata della semifinale di Champions League rappresenta non solo un passo importante verso la finale, ma anche una dichiarazione di intenti per il resto della competizione.