Lo Spartak Mosca scopre tutti i limiti del Napoli

Se in campionato il Napoli vola a ritmi impressionanti, fiori dai confini nazionali non è ancora arrivato nessun successo. L’Europa League si sta dimostrando più complicata del previsto e non per via della presenza del Leicester nel girone. A mettere in difficoltà la squadra di Spalletti più di chiunque altro in questa stagione è stato lo Spartak Mosca, uscito dallo Stadio Maradona con un pesantissimo 3-2.

Pesante per la classifica, ma soprattutto per l’umore: la prima sconfitta stagionale rompe l’idillio creato dagli azzurri, rimasti imbattuti fino a qui nonostante qualche momento di difficolta. Il pareggio in rimonta in Inghilterra aveva lasciato segnali positivi per il Napoli formato Europa, imperfetto ma comunque efficace e capace di reagire quando la situazione diventava difficile. Eppure all’ombra del Vesuvio non è successa la stessa cosa. Lo Spartak Mosca di sicuro non è l’avversario più temibile di tutti, ma complice l’espulsione di Mario Rui alla mezz’ora del primo tempo, è cresciuto con il passare dei minuti fino a diventare pericolosi a ogni ripartenza.

Con un uomo in meno e un’atmosfera elettrica, scaldata soltanto dai cori dei pochi tifosi russi accorsi in Italia, i ragazzi di Spalletti hanno rotto righe e schemi, facendo saltare praticamente qualsiasi tattica studiata dall’allenatore. La nota dolente resta chiaramente la difesa e quel terzino sinistro tanto ricercato nello scorso mercato. In pratica, senza Mario Rui gli azzurri non hanno alternative convincenti in panchina e Malcuit di sicuro non può reggere il peso della fascia. Tanti gialli e nervi tesi poi hanno completato la catastrofe, anche se in realtà la partita faceva presagire una goleada azzurra con il gol dopo appena 10 secondi dall’inizio di Elmas, arrivato tra lo stupore generale. La serata poi ha preso una piega diversa e adesso il Napoli dovrà raccogliere tutte le idee e ripartire dalle certezze maturate fin qui: il grande apporto di Koulibaly, un centrocampo ricco di alternative e soprattutto Osimhen che alla fine ha cercato con le sue zampate di raddrizzare il risultato, riuscendo nella missione soltanto a metà.

La magia si è rotta ma di sicuro non è terminata in questa partita infinita, durata oltre 100 minuti tra rossi, Var e qualche rissa. Gli azzurri trovano la prima sconfitta in questa stagione nel modo più rocambolesco possibile e adesso dovranno dare il massimo anche in Europa per non lasciarsi sfuggire l’occasione di superare la fase a gironi.

Impostazioni privacy