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L’addio di un fuoriclasse che ha riscritto la storia: 13 anni, 6 Champions, 1 Pallone d’Oro. E un amore eterno con il Bernabéu
“Cari madridisti, è arrivato il momento…”. Con queste parole semplici, ma cariche di emozione, Luka Modric ha annunciato il suo addio al Real Madrid. Sabato sera, contro il Betis, disputerà la sua ultima partita al Santiago Bernabéu. Una chiusura che sa di commozione e grande calcio, per uno dei centrocampisti più iconici della storia recente.
Arrivato nel 2012 tra lo scetticismo generale – fu eletto “flop dell’anno” da parte della stampa spagnola nei primi mesi – Modric ha risposto nel solo modo che conosce: con la classe, la visione e la leadership. In dodici stagioni, il croato ha vinto tutto: 6 Champions League, 4 campionati, 5 Mondiali per club, e un Pallone d’Oro che ha spezzato l’egemonia Messi-Ronaldo. Il Real Madrid gli ha cambiato la carriera. Lui, al Real Madrid, ha cambiato la storia.
Un addio dal cuore pieno
“Mi porto nel cuore l’affetto dei madridisti. Abbiamo vinto tutto, ma ciò che non dimenticherò mai è la connessione con voi, i cori, le ovazioni. Mi avete fatto sentire amato“, ha scritto nel suo messaggio d’addio. Poche righe, intrise di riconoscenza e consapevolezza. Modric lascia a testa altissima, dopo aver incantato generazioni di tifosi con la sua eleganza, il suo estro e quel modo unico di essere decisivo senza alzare la voce.
A quasi 40 anni, chiude la sua epopea in bianco con l’ultimo atto: il Mondiale per Club, dove indosserà per l’ultima volta la maglia blanca. Poi sarà tempo di voltare pagina, forse in Arabia o negli Stati Uniti. Ma a Madrid, Luka Modric avrà sempre una casa.
Più di un numero 10
Nel calcio delle etichette facili, Modric è stato l’antieroe diventato leader. Arrivato come mezzapunta fragile, ha saputo reinventarsi come regista universale: cervello, ritmo, intelligenza tattica. Accanto a Kroos e Casemiro ha formato uno dei centrocampi più forti di sempre, capace di dominare l’Europa con un’eleganza quasi anacronistica.
E quando le gambe hanno iniziato a rallentare, Modric ha compensato con una lettura del gioco fuori scala. Fino all’ultimo, è rimasto un riferimento. Dentro e fuori dal campo.
“Hala Madrid y nada más”
“Non indosserò più questa maglia sul campo, ma sarò sempre madridista. Per tutta la vita“, ha scritto nel suo messaggio. Parole che non sono un addio, ma una promessa.
Luka Modric non lascia solo un vuoto in mezzo al campo, ma un’eredità tecnica e umana che al Bernabéu ricorderanno per sempre. Da “non adatto al Real” a leggenda. Una parabola perfetta, come i suoi esterni per Benzema.
Hala Madrid. Y Luka Modric, para siempre.