Storie di calcio

Scudetto, corsi e ricorsi storici: Inter e Napoli come nel 1987

Inter e Napoli, un testa a testa che ricorda, anche per come si è sviluppato, quello del 1986/1987, quando azzurri e nerazzurri arrivarono, come in questa stagione, a fine campionato con la lingua a penzoloni e un titolo da conquistare che… nessuno voleva vincere.

Scudetto 1986/1987, quante analogie fra Inter e Napoli 

Corre il mese di maggio del 1987, quando il campionato è ancora a 16 squadre, si giocano 30 giornate di campionato e la vittoria vale due punti. Il Napoli di Diego Armando Maradona, fresco Campione del Mondo con la sua Argentina, insegue, per la prima volta nella sua storia, il titolo con la concreta possibilità di vincerlo. A sei giornate dal termine, con 12 punti ancora da assegnare, la squadra allenata da Ottavio Bianchi è largamente al comando della classifica con 36 punti: cinque di vantaggio sulla coppia formata da Inter e Roma. Nelle ultime giornate, però, si accende la spia della riserva che si lega al braccino del tennista. Il Napoli, semplicemente, smette di fare punti, esattamente come l’Inter.

Il Napoli non vince, l’Inter neanche

Il finale di campionato è da tresette a perdere. Gli azzurri, nella doppia trasferta a Empoli e in casa del Verona totalizzano appena un punto, (0-0 in Toscana, 0-3 al Bentegodi). L’Inter invece fa il suo, vincendo con il Como e l’Avellino. e torna a -2 quindi a una vittoria di distanza, a quattro giornate dalla fine. Campionato riaperto. Il Napoli vince con il Milan, l’Inter con la Fiorentina. Distanze immutate a tre giornate dalla fine.  A 270’ dal termine del campionato il Napoli è distrutto: la trasferta a Como assume i contorni dello psicodramma, quando i lariani trovano il gol del vantaggio. Il Napoli pareggia con un gol che con il nuovo regolamento sarebbe stato annullato. Per fortuna di Carnevale, lo stop di braccio in area è considerato involontario. 1-1.

Un finale da tresette a perdere

L’Inter con una vittoria avrebbe potuto dimezzare le distanze e far sentire il fiato sul collo a una squadra stanca e terrorizzata, ma ad Ascoli si consuma il suicidio nerazzurro. Vincono i padroni di casa per 1-0. E così da un possibile +1 si passa a un +3 in classifica. A questo punto, a 180’ dal termine, è sufficiente una vittoria con la Fiorentina per avere anche il conforto dell’aritmetica al sogno di vincere il primo scudetto della storia. Il Napoli vince, ma non sarebbe servito, in quanto l’Inter riesce a perdere anche il secondo posto, uscendo sconfitta anche a Bergamo ed è scavalcata in classifica anche dalla Juventus. Uno scudetto vinto sulla stanchezza, ad una quota bassissima. Oggi come allora, il Napoli spera nello stesso finale.

 

Pasquale Luigi Pellicone

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