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Giroud salvatore dell’Arsenal, ma è un punto che serve a poco

Con il pesante stop del Chelsea sul campo del West Ham e i derby di Liverpool e Manchester City, per l’Arsenal l’imperativo era semplice: strappare tre punti al St. Mary’s, la casa del Southampton e potersi rilanciare verso le zone nobili tornando stabilmente in top four. Non è esattamente tutto andato secondo i piani di Wenger, perché il piano migliore lo ha preparato ed esibito Mauricio Pellegrino. È valso soltanto un 1-1 a causa degli innumerevoli errori degli attaccanti dei Saints e al pareggio nel finale di Giroud, glaciale nell’incornata vincente a due minuti dal novantesimo.

Per i Gunners la gara è stata estremamente complicata sin dalle primissime battute, poiché i padroni di casa hanno visto concretizzarsi il game-plan ideale: gol immediato, poi difesa a oltranza. Dopo la realizzazione di Austin – propiziata dall’ennesimo inguardabile orrore inscenato dai difensori di Wenger – il Southampton si è schierato con tre uomini a centro area, due centrocampisti bassissimi quasi schiacciati sulla stessa linea della difesa e due esterni a contenere a uomo Bellerin e Kolasinac, le ali aggiunte della formazione di Wenger. Davanti è rimasto il trio composto da Redmond, Austin e Tadic, coloro che hanno maggiormente sulla coscienza il risultato finale.

Se infatti la difesa ha meravigliosamente retto e non ha concesso quasi nulla ai confusi attacchi dell’Arsenal, il reparto avanzato è riuscito a sciupare contropiedi a ripetizione, lasciando ancora in bilico una partita che poteva aver già preso una chiara direzione già dopo i primi 120 secondi. Wenger ha provato a mettere mano al proprio undici aumentando la qualità con Wilshere e con un paio di attaccanti in più come Welbeck e Giroud, rinunciando a un Lacazette continuamente triplicato e smarrito nel traffico di maglie biancorosse al limite dell’area difesa da Forster.

La soluzione sembrava da subito lampante: sfruttare il tanto spazio concesso sulle corsie esterne, con il Southampton tutti rintanato al centro, per un centravanti boa che risponde al nome di Olivier Giroud. Il francese ha fatto il suo ingresso in campo al 72′ e al secondo cross ha insaccato un pesantissimo gol del pareggio che ha ghiacciato il St. Mary’s. Un punto paradossalmente immeritato per l’Arsenal, raramente così sterile in stagione nel possesso palla contro una difesa sì chiusa, sì organizzata, ma che poteva essere presa di sorpresa già ben prima con scelte forse un pizzico coraggiose.

Invece Wenger ha lasciato il sud dell’Inghilterra con un solo punto in tasca, con tanti ringraziamenti a Olivier Giroud. Un punto che sposta poco, perché ne sarebbero serviti tre. Pomeriggio carico di rimpianti per Pellegrino: ancora una volta i suoi hanno eseguito il piano, ma peccato di attenzione nei momenti caldi e hanno pagato le occasioni sprecate. Un film già visto che sta condannando il Southampton alla mediocrità.

Giorgio Dusi

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