La decisione del Ministero dell’Interno di vietare ai tifosi del Pisa le trasferte per tre mesi ha scatenato un acceso dibattito tra istituzioni, società e cittadini. Il provvedimento, annunciato dopo gli scontri avvenuti lo scorso 18 ottobre nei pressi dello stadio Arena Garibaldi tra i sostenitori del Pisa e quelli dell’Hellas Verona, scatterà ufficialmente dal 24 ottobre, in occasione di Milan-Pisa, gara per la quale erano già stati venduti circa 4.000 biglietti del settore ospiti.
Trasferte vietate ai tifosi del Pisa e del Verona per tre mesi
Il Ministero ha motivato la misura con la necessità di garantire la sicurezza pubblica e prevenire nuovi episodi di violenza, ma la decisione è stata percepita come una punizione collettiva e sproporzionata. La società del Pisa pur non potendo presentare formalmente un ricorso, ha avviato in modo riservato una serie di contatti istituzionali. L’idea è chiedere una revisione o sospensione del provvedimento. Fonti interne parlano della volontà della dirigenza di “difendere i propri tifosi e l’immagine della città” attraverso canali istituzionali. La città di Pisa, intanto, si stringe intorno alla propria squadra, in attesa di capire se dalle interlocuzioni con il Ministero dello Sport e l’Interno potranno emergere spiragli per una revisione della contestata misura.
Il Sindaco di Pisa: “Decisione che punisce gli innocenti”
Il sindaco di Pisa, Michele Conti, ha espresso “forte contrarietà” alla sanzione inflitta ai tifosi nerazzurri, definendola “un provvedimento punitivo sproporzionato”. Conti ha condannato gli atti di violenza, ma ha anche parlato della gestione dell’ordine pubblico in occasione di Pisa–Verona, ricordando che “l’episodio poteva essere evitato”. A suo avviso, impedendo ad alcuni facinorosi ospiti di muoversi liberamente verso lo stadio. “Questa decisione – ha affermato Conti – finisce per punire chi non ha colpe, mortificando lo spirito sportivo e la passione per i colori nerazzurri”. Il sindaco ha annunciato che continuerà a difendere la tifoseria pisana nelle sedi istituzionali, ribadendo la necessità di un approccio più equilibrato.
Abodi e i contatti con le istituzioni
Il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha commentato la decisione del Viminale definendola “un momento di riflessione e responsabilizzazione”. Abodi ha comunque raccolto le preoccupazioni del Pisa e della città, aprendo un canale di dialogo con le autorità locali per valutare eventuali correttivi. La società nerazzurra mantiene un atteggiamento prudente ma operativo. Evidentemente decisa a far emergere le incongruenze del provvedimento e a dimostrare che la gran parte della tifoseria pisana è estranea agli episodi di violenza. L’obiettivo comune è ripristinare equilibrio e buon senso, evitando che pochi episodi isolati penalizzino un’intera comunità di tifosi, tradizionalmente riconosciuti per correttezza e impegno sociale.
