L’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus apre una fase completamente nuova per il club bianconero. Il tecnico toscano, reduce dall’esperienza in Nazionale, è pronto a riportare il gioco propositivo che da anni manca alla Vecchia Signora. Il suo marchio di fabbrica, il 4-2-3-1 fluido e offensivo, potrebbe diventare la chiave per esaltare le qualità di una rosa costruita con caratteristiche ibride, a metà tra potenza fisica e talento tecnico.
Spalletti e la nuova Juventus: idee chiare e rivoluzione tattica
Spalletti punterà sul controllo del possesso e sulla capacità di gestire i ritmi della gara, cercando di alzare il baricentro e costringere gli avversari a difendersi bassi. In fase di costruzione, la Juve cercherà di sfruttare l’ampiezza degli esterni e la versatilità dei suoi centrocampisti, con una circolazione rapida e continua. Non mancheranno le rotazioni tattiche: Cambiaso, ad esempio, potrà trasformarsi in quinto di centrocampo nei momenti di pressione, mentre Joao Mario darà spinta sulla corsia opposta, interpretando il ruolo con dinamismo. L’obiettivo di Spalletti è restituire alla Juventus identità e dominio territoriale, caratteristiche che hanno reso le sue squadre sempre riconoscibili.
Possibile formazione titolare: equilibrio e duttilità
Chi giocherà? Di Gregorio è reduce da una stagione convincente, anche se Perin resta una garanzia. In difesa Kalulu accanto a Gatti, con Kelly alternativa naturale per completare la coppia. Sugli esterni, Spalletti sembra intenzionato a puntare su Joao Mario a destra e Cambiaso a sinistra, due interpreti moderni e funzionali al suo calcio di possesso e ricerca di profondità anche attaccando sugli esterni. A centrocampo c’è l’incognita di Locatelli, considerato che Spalletti vede Koopmeiners in mezzo al campo e McKennie ha muscoli e corsa ideali per il tecnico toscano. Khéphren Thuram, con la sua fisicità può garantire copertura e inserimenti e completare con Yildiz, e Conceiçao, il trio alle spalle di Dusan Vlahovic, centravanti e regista offensivo.
Chi rischia il posto: esclusi eccellenti e nuovi equilibri

Immagine | Ansa
Il nuovo assetto tattico di Spalletti rischia di ridisegnare le gerarchie interne alla Juventus. Tra i possibili sacrificati spiccano nomi importanti come Lois Openda e Jonathan David, giocatori di alto livello ma ancora da integrare in un sistema molto specifico. Discorso a parte per Zhegrova, che potrebbe diventare un’arma tattica dalla panchina, mentre il giovane Adzic appare destinato a un ruolo marginale. Spalletti, però, ha sempre dimostrato di saper valorizzare chi lavora con dedizione: chi saprà adattarsi ai nuovi ritmi e interpretare il gioco con intensità potrà ritagliarsi spazio. La nuova Juventus nasce così, tra certezze tattiche e qualche illustre esclusione, con un obiettivo chiaro: tornare protagonista in Italia e in Europa.
