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Le difese la vincono allo Stadium: pareggio a reti bianche tra Barcellona e Juventus

Un pareggio che rende felice il Barcellona, figlio di una partita soporifera, ma soprattutto di una prestazione equalmente positiva da parte dei due sistemi difensivi: la Juventus non riesce a staccare il biglietto per gli ottavi, deludendo offensivamente soprattutto con Higuain e Pjanic.

Primo tempo giocato a ritmi alterni, con il Barcellona che subisce un’iniziale pressing alto della Juventus, pericolosa nei primi 5 minuti con un tiro di Douglas Costa in area di rigore: il pallone riesce a sgusciare via dalle gambe di Pique, e finisce tra le sicure mani di Ter-Stegen. Il possesso palla della squadra di Valverde subisce i soliti fuochi di Iniesta e Delofeu, uomini più propositivi nella metà campo offensiva per i blaugrana; Suarez cerca di liberarsi dalla morsa di Benatia, ma nei primi 45 minuti il marocchino è invalicabile. Piccole sbavature arrivano da Alex Sandro, ancora in una forma refrattaria rispetto ai suoi standard più alti: dall’altro lato Semedo afferma la sua pericolosità nei triangoli offensivi che si vanno a creare tra lui, Rakitic e Delofeu. L’entrata di Messi, soltanto al 52esimo, prospetta un forcing offensivo per il Barcellona, che non riesce a rendersi pericolo tranne che in una occasione, dove Cuadrado certifica uno stato di forma pessimo, come nella sfida di Genoa con la Sampdoria.

Attacco della Juventus quasi inesistente, con Higuain poco affine al terreno di gioco dello Stadium, che risulta molto scivoloso e mette in difficoltà la qualità di controllo del numero 9 argentino: dall’altro lato Dybala poco servito e non in grado di dare una accelerazione decisa alla manovra offensiva della Juventus, tranne in un passaggio tra le linee per Douglas Costa e il tentativo all’ultimo minuto regolamentare, con un tiro molto simile a quello osservato lo scorso anno in casa nei quarti di finale di Uefa Champions League.

Un pareggio che evidenzia solo le grandi prove difensive dei due reparti, con Umtiti e Benatia sugli scudi: il primo interviene grazie ad un tenore fisico elevato rispetto al suo avversario di turno (Dybala in primis); dall’altro lato la guerra fisica e psicologica tra Benatia e Suarez, diventa uno dei pochi eventi di intrattenimento della partita. Un pareggio che accontenta solamente i desideri di qualificazione del Barcellona, che si qualifica come capoclassifica del girone D, lasciando alla Juve l’incombenza di ricercare la qualificazione agli ottavi ad Atene, sul campo dell’Olympiacos.

Vincenzo Nasto

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