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Balotelli, l’arrivo a Marsiglia e il gol già ritrovato

Mario Balotelli è il nuovo centravanti del Marsiglia. Dopo una prima parte di stagione particolarmente difficile, complici gli screzi con Patrick Vieira, l’attaccante italiano riparte da una delle piazze più
stimolanti di Francia. Si è presentato con tutte le migliori intenzioni e dicendosi affine agli abitanti della città. Segnare non lo ossessiona, ma è la medicina a tutti i mali di un bomber. In Francia ha dimostrato
di avere una discreta confidenza col gol: 33 reti in 51 partite nei primi due anni prima delle difficoltà di questa stagione. Allenarsi da solo a causa dei continui litigi con Vieira lo ha reso desideroso di nuove avventure ed eccolo con la maglia numero 9 a guidare subito i suoi nuovi compagni contro il Lille. Non è arrivata la vittoria, vero, ma soltanto la prima rete: il primo passo è fatto.

Salta in alto dopo essersi divincolato dalla marcatura. Si libera di un grosso peso dopo i 259 giorni passati dalle ultime reti: quelle della doppietta contro il Caen.

La situazione che trova SuperMario non è delle migliori. L’OM di Rudi Garcia e Strootman naviga a 9 punti dal terzo posto trovandosi al di sotto di squadre meno quotate alla vigilia come Saint Étienne, Strasburgo, Montpellier e lo stesso Nizza. Tornare nell’Europa che conta non è un’impresa impossibile e in questo senso Balotelli può essere un valore aggiunto con la sua verve agonistica e le sue reti. Una piazza carismatica necessita di calciatori carismatici e tutto si può imputare a Balo tranne che non lo sia. A Nizza ha dimostrato di sapersi caricare una squadra sulle spalle e può confermarsi.

Conoscendo ampiamente lo stile di gioco di Balotelli possiamo immaginare come potrà fungere da riferimento offensivo: nei 16 minuti giocati all’esordio si è mosso verso la mediana per fare sponda e da subito non si è perso in troppi fronzoli posizionandosi al centro dell’ attacco senza svariare più di tanto. Ha calciato in porta 4 volte in pochi minuti confermando di saper prendere decisioni importanti all’interno dei 90’: non delega troppo, agisce (bene o male che sia). Si prenderà tante responsabilità, sicuro. Dovrà certamente tenere a bada il temperamento perché non può più giustificarsi per quanto fa al di fuori dell’ambito puramente calcistico. Gli 11 cartellini gialli rimediati nella scorsa stagione sono stati francamente troppi. Mario è tornato, sarà la sua nuova rinascita?

Francesco Di Stefano

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