Secondo episodio della nostra rubrica sugli italiani all’estero. Voliamo in Premier per parlare di tutti i nostri connazionali, da Conte a Okaka.
Ci spostiamo nel campionato più ricco del pianeta per proseguire la nostra ricerca sugli italiani all’estero. Dopo De Biasi in Spagna è il turno di Antonio Conte, che sta avendo diverse difficoltà nella seconda stagione alla guida del Chelsea. Per quanto riguarda i calciatori vi parleremo del periodo negativo di tutti. Dei sei che militano in Premier League nessuno ha ancora brillato o lasciato il segno come hanno fatto gli allenatori nostrani negli ultimi due anni.
Il Chelsea di Conte e… Zappacosta
Difficile, difficilissimo fare una previsione di quello che sarà il futuro del Chelsea in questa stagione. Difficile parlare del futuro di Antonio Conte (e di conseguenza di quello di Zappacosta?) in un periodo così particolare a Londra. 22 punti in 11 giornate di Premier non bastano, soprattutto se lo scorso anno ne avevi 25 e in più il Manchester City non era così invincibile. Le ultime due partite di Champions League contro la Roma hanno inoltre messo in discussione il passaggio del turno da prima della classe nel girone, e ciò ha amplificato le critiche nei confronti del tecnico che solo pochi mesi fa stava festeggiando la vittoria della Premier League.
Ma torniamo al presente. Antonio Conte è in discussione? A parer mio no, o meglio, se mi chiamassi Roman Abramovich non farei mai un pensiero del genere. Le colpe di questo inizio negativo non possono ricadere soltanto sull’allenatore. Gli acquisti in ritardo della società, l’incapacità di mantenere un ambiente tranquillo e unito e forse un po’ di presunzione nel credere che la scorsa stagione fosse ripetibile. Tutti questi fattori hanno portato l’allenatore ad una riflessione su un possibile ritorno in Italia, di certo non a stagione in corso. Tuttavia manca ancora tanto alla fine dell’anno calcistico e ci auguriamo che Antonio Conte continui a esultare alla sua maniera nel Regno Unito (come ha fatto nell’ennesima vittoria contro Mourinho).
Quest’anno però Antonio Conte non è solo a Stamford Bridge. A fargli compagnia è arrivato in estate Davide Zappacosta, secondo laterale del Torino volato oltremanica per compiere il salto di qualità. Conte lo ha comprato all’ultimo lasciando ai Granata ben 25 milioni di sterline e aprendo a lui lo spogliatoio della squadra campione di Premier League (nemmeno 4 anni fa giocava in Serie B con l’Avellino). Le difficoltà di ambientamento erano naturali, ma lui le sta già superando. L’infortunio di Moses sta aiutando molto in questo senso, poiché Zappacosta ha messo nelle gambe minuti importanti per tornare ai suoi livelli. E intanto si è regalato un bellissimo gol in Champions League che non dimenticherà mai (anche se quel tiro in realtà era un cross).
Il digiuno di Gabbiadini e il caso Okaka
Manolo Gabbiadini è ancora al Southampton. Finalmente, dopo la mancata conferma a Napoli, sembrava aver trovato il luogo giusto per lui, la Premier League. Invece ora nessuno è più certo di questo, né lui né tantomeno lo sono in casa Southampton. Nell’Hampshire si aspettavano di rivedere le belle giocate e la voglia di tornare costantemente al gol mostrata nella scorsa stagione. Sia Gabbiadini, sia il Southampton hanno invece deluso e sembrano aver bisogno l’uno dell’altro per poter agganciarsi alle posizioni d’Europa League per le quali hanno sempre lottato. Manolo Gabbiadini non è così certo della chiamata di Ventura per l’eventuale mondiale in Russia, ma siamo sicuri che ce la metterà tutta per mettere in difficoltà il ct ex Torino.
Come può un giocatore segnare un gol all’esordio contro il Liverpool e poi ritrovarsi in tribuna per le successive 9 giornate? Chiedetelo al Watford e ai Pozzo che hanno deciso di esiliare Okaka da partite ufficiali per tutto questo tempo. Il motivo? Il secco rifiuto dell’attaccante italiano di trasferirsi all’Udinese (altro club di Pozzo), che si è ritrovato senza attaccanti di livello a causa degli addii di Cyril Thereau e di Duvan Zapata. Poche colpe per Stefano Okaka Chuka che mai ha fatto bene come al Watford e ha tutta l’intenzione di proseguire questa esperienza inglese. Fortunatamente ora è stato reintegrato ed è disponibile per dare una mano con le sue maggiori caratteristiche: la fisicità e i movimenti in area di rigore, in cui è migliorato molto da quando si trova nel Regno Unito.
Tre difensori a caccia di minuti
Partiamo dal primo laterale granata volato in Inghilterra qualche anno fa, esattamente a Manchester. Matteo Darmian è stato un investimento ingente per lo United e lui è alla sua terza stagione con la maglia dei red devils. Ed è proprio in questa che Darmian sta trovando difficoltà nell’affermarsi come titolare stabile degli 11 dello United. José Mourinho gli aveva finora dato fiducia sulla fascia sinistra ( lo aveva schierato titolare anche nella finale di Europa League vinta contro l’Ajax), ma quest’anno Ashley Young lo ha superato nelle gerarchie. Dunque poche presenze per lui, ma c’è tempo e voglia di far cambiare idea allo Special One sempre in vista di una eventuale qualificazione italiana a Russia 2018!
Il secondo da spuntare sulla nostra lista risponde al nome di Angelo Ogbonna. Difensore centrale anche lui proveniente dai granata, ma passato all’altra sponda di Torino prima di giungere a Londra. Anche lui è alla terza stagione in Premier League, e con la maglia del West Ham ha realizzato addirittura 4 reti, ma questa stagione non è iniziata propriamente al meglio. Le difficoltà degli Hammers sono state evidenti da agosto ad oggi, nonostante i grandi nomi approdati a Londra (Hernandez, Hart, Zabaleta, Arnautovic). Risultati non soddisfacenti hanno dunque portato all’inevitabile esonero di Slaven Bilic e alla sua sostituzione con David Moyes. Questo cambio in regia potrebbe trasformarsi in una ghiotta occasione per Angelo Ogbonna, partito troppo spesso dalla panchina in questa stagione.
L’ultimo che forse non vi aspettavate è un italo-argentino. Il suo nome è Ezequiel Schelotto, autore di una rete in un derby Inter-Milan che sia tifosi nerazzurri sia rossoneri difficilmente dimenticano. Ora è un giocatore di Premier League, ma come ci è arrivato? L’esterno non gioca in Serie A da circa 3 anni (con il Chievo la sua ultima presenza), prima di approdare al Brighton è emigrato in Portogallo per indossare la maglia dello Sporting Lisbona, club che ha inserito nel suo contratto una clausola di 50 milioni di euro. Dopo due discrete stagioni però i biancoverdi hanno deciso di regalarlo al Brighton per 3 milioni di euro. La squadra dell’East Sussex sta facendo benissimo per essere una neopromossa, lui invece ha giocato solo pochi minuti e difficilmente riuscirà ad emergere in un campionato come la Premier League.