La Juventus cade 2-0 contro il Como e incassa la prima sconfitta stagionale dell’era Tudor, aprendo ufficialmente una fase di crisi che preoccupa tifosi e dirigenza. Al “Sinigaglia”, i gol di Kempf e Nico Paz puniscono una squadra apparsa spenta, priva di idee e di mordente.
La sconfitta di Como e la crisi di Tudor
Un passo falso pesante, non solo per la classifica ma anche per il morale: dopo sette giornate di Serie A, i bianconeri restano fermi a 12 punti, scivolando fuori dalla zona Champions e lontani dal vertice occupato da Inter, Roma e Napoli. Il dato più allarmante è il trend recente: sei partite senza vittorie tra campionato e Champions League. Tre pareggi e tre sconfitte che raccontano di un gruppo in difficoltà, incapace di reagire e ritrovare quell’intensità mostrata a inizio stagione. Per Igor Tudor, alla terza sconfitta complessiva sulla panchina juventina, il ko di Como rischia di essere un punto di non ritorno. Il tecnico croato, arrivato per dare identità e aggressività alla squadra, vede ora il suo progetto scricchiolare sotto il peso dei risultati e delle critiche.
Rapporti tesi tra allenatore e dirigenza: panchina in bilico
La sconfitta con il Como ha acuito le tensioni interne alla dirigenza della Juventus, che osserva con crescente preoccupazione l’evolversi della situazione. Sebbene Tudor resti per ora al suo posto, la fiducia nei suoi confronti appare in forte calo. Secondo fonti vicine all’ambiente bianconero, il rapporto tra il tecnico e il direttore generale Damien Comolli sarebbe freddo da settimane. Divergenze sulla gestione dei nuovi acquisti e sulle scelte tattiche hanno alimentato un clima di incertezza. I prossimi impegni saranno decisivi: mercoledì contro il Real Madrid in Champions League e poi la trasferta all’Olimpico contro la Lazio. Due partite che potrebbero segnare il destino di Tudor.
Spalletti: contatti avviati e contratto biennale
Nel frattempo, il nome di Luciano Spalletti è sempre più vicino alla panchina della Juventus. Dopo l’addio alla Nazionale Italiana, il tecnico di Certaldo sarebbe pronto a rimettersi in gioco e avrebbe già espresso gradimento per il progetto bianconero. La decisione definitiva spetta ora a Comolli e al presidente, che, scottati dall’esperienza Motta, non vogliono perdere troppo tempo. Del resto, sebbene la Juventus sia fuori dalla zona Champions la classifica è così corta da poter pensare di poter non solo rimontare ma anche di lottare per lo scudetto. Spalletti era stato accostato alla Juventus su volontà del ds Cristiano Giuntoli, che lo avrebbe voluto sulla panchina bianconera già dopo il passaggio dal Napoli a Torino. Oggi quella suggestione torna d’attualità e anche reale
