Juventus, Igor Tudor esonerato: le ragioni della scelta bianconera

Igor Tudor ex allenatore della Juventus

Igor Tudor ex allenatore della Juventus Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Ottobre 28, 2025

La parentesi di Igor Tudor sulla panchina della Juventus si chiude bruscamente dopo appena sei mesi. Il tecnico croato paga una serie di risultati negativi che hanno allontanato la squadra dalle prime posizioni e, soprattutto, un crescente senso di smarrimento tattico. Nelle ultime settimane la Juve aveva collezionato otto partite consecutive senza vittorie, un record negativo che non si vedeva da decenni. Le sconfitte contro Como, Real Madrid e Lazio hanno accelerato un processo ormai inevitabile.

Le cause dell’addio tra Tudor e la Juventus

A pesare non è stata soltanto la mancanza di punti, ma anche l’incapacità di dare una chiara identità di gioco al gruppo. Gli esperimenti tattici, le scelte discutibili sui ruoli e le frequenti lamentele pubbliche sugli arbitri e sul calendario hanno minato la credibilità dell’allenatore agli occhi della società. La dirigenza ha percepito una Juve confusa, più concentrata a cercare alibi esterni che soluzioni in campo. All’interno dello spogliatoio, fra l’altro, il feeling con alcuni senatori si era progressivamente raffreddato. Per un club che fa dello stile Juve una linea guida storica, l’immagine trasmessa da Tudor non poteva essere tollerata ancora a lungo. Da qui la decisione, maturata nella notte dopo la sconfitta dell’Olimpico, di chiudere il rapporto e voltare pagina.

Dietro le quinte della decisione di John Elkann

La svolta è arrivata dopo una riunione d’urgenza convocata da John Elkann, figura di riferimento della proprietà bianconera. Il numero uno di Exor ha dato il via libera a un intervento immediato, giudicando “troppo alto” il rischio di vivere un Thiago Motta bis e veder scivolare la Juventus fuori dalla zona Champions League. L’idea è di non perdere tempo per evitare un crollo definitivo e restituire una guida stabile al progetto tecnico. L’esonero è stato comunicato in modo diretto, dopo un confronto con il management sportivo. Secondo fonti interne, Elkann ha sottolineato come “la Juve non può permettersi di perdere la propria identità”, una frase che sintetizza perfettamente la portata della scelta.

I rapporti difficili con Comolli e la frattura definitiva

Un ruolo determinante nella vicenda lo ha avuto anche il deterioramento dei rapporti tra Tudor e Damien Comolli, responsabile dell’area sportiva bianconera. Sin dai primi giorni, tra i due non c’è mai stata piena sintonia. L’allenatore, probabilmente mai stato una prima scelta e arrivato al Mondiale per club già senza certezza di essere sulla panchina della Juventus, aveva chiesto rinforzi di spessore in estate, ma il mercato non ha soddisfatto le sue richieste. I nuovi arrivi hanno faticato a inserirsi, alimentando tensioni e incomprensioni. Le divergenze sono esplose nelle ultime settimane, quando i risultati hanno accentuato il distacco. La società, trovandosi davanti a un rapporto ormai compromesso, ha scelto la strada più netta: l’esonero immediato.

 

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