Il 2-1 maturato a Siviglia, nell’ultima partita in Champions League sotto la guida di Claudio Ranieri, non ha affatto scoraggiato il Leicester che fra le mura amiche è riuscito a rifilare un 2-0 agli spagnoli grazie alle reti di Morgan e Albrighton, superando il turno e accedendo ai quarti di finale della competizione, un traguardo storico per i campioni d’Inghilterra in carica.
Ancora una volta Shakespeare è riuscito a far trionfare il suo Leicester: dopo le due vittorie consecutive in campionato contro Liverpool e Hull City le Foxes ed il loro traghettatore sono riuscite nella grande impresa di rispedire a casa una squadra come il Siviglia che, oltre alla qualità, ha dalla sua anche la grande esperienza europea maturata soprattutto negli ultimi anni. Questa sera però i Rojiblancos erano soltanto l’ombra scura della squadra che ha vinto l’Europa League per ben tre volte consecutive: la squadra di Sampaoli, scesa in campo con il solito 4-2-3-1, non si è mostrata in piena forma, sciupando troppe occasioni contro un Leicester cinico e preciso.
A fermare il Siviglia però ci pensa anche Schmeichel, uno dei migliori in campo questa sera, che si è distinto per aver parato il rigore calciato da N’Zonzi che avrebbe trascinato la partita fino ai tempi supplementari, salvo altri capovolgimenti di fronte. Sfortuna, frenesia ed inferiorità numerica per l’espulsione di Nasri a 15 minuti dalla fine hanno condannato gli spagnoli, forti del vantaggio dell’andata e dei favori del pronostico, sovvertiti con coraggio da un Leicester che, dopo il triste esonero del tecnico italiano, sembra aver ritrovato la sua identità.
Palese dimostrazione di questa incredibile rinascita sono le prestazioni di Vardy che questa sera, pur senza trovare la via del gol, ha mostrato all’Europa intera di avere ancora quello spirito battagliero che lo ha accompagnato per tutta la scorsa stagione. Con la ritrovata fiducia del suo numero 9 il Leicester può puntare davvero in alto, provando a scrivere un’altra meravigliosa pagina di storia.
