Il titolo epico del Boca, la maledizione del River Plate

Non c’era momento, maniera, occasione più bella per tornare al titolo. Il Boca Juniors è Campione d’Argentina, ma questa per i tempi recenti non è una grossa novità: la notizie è come è arrivato questo titolo e soprattutto ai danni di chi. Perché in una fase storica in cui il River Plate sembrava aver ribaltato le sorti della rivalità, arriva la conquista di un campionato bellissimo, emozionante e spettacolare fino all’ultimo che sembra riaver portato il tutto indietro di diversi anni.

Come ormai noto da tempo, al River mancava solamente il campionato per aver concluso il giro di trofei durante l’era Gallardo, dato che l’ultimo titolo nazionale risaliva ai tempi del Pelado Ramón Díaz. Mai realmente vicini i Millonarios a questo successo se non quest’anno, quando la strada grazie a un calendario sostanzialmente elementare, sembrava totalmente dritta verso la conquista della Superliga. E chi l’avrebbe mai detto che a inceppare ingranaggi potesse essere proprio una leggenda del club come Hernán Crespo, il primo a fermare il River a una settimana dal disastro contro l’Atlético Tucumán.

Al River in queste due partite servivano 4 punti e considerando la classifica morbida delle avversarie non doveva essere un problema: ma prima hanno fatto i conti con il “tradimento” sportivo del Valdanito e poi con il proprio acerrimo rivale, il Ruso Zielinski, allenatore questa volta del Tucu, ma ugualmente fatale al River come nello spareggio salvezza del 2011 quando era sulla panchina del Belgrano.

Al Boca Juniors va il merito di averci creduto, di aver provato fino in fondo a rovinare la festa agli avversari, nonostante le mille complicazioni: un cambio di presidenza che ha fatto lasciare molti punti per strada tra fine 2019 e inizio 2020, una rosa non propriamente rinforzata se non con l’acquisto di Pol Fernández (che oltretutto dal Boca era partito in carriera), e un calendario non particolarmente favorevole. Gli Xeneizes le hanno vinte tutte fino a questa partita col Gimnasia di Maradona, poi retrocesso a fine torneo. Ha segnato Tévez, non poteva non farlo lui, trascinatore del popolo in questi momenti in cui serve tirare fuori il massimo. Il Boca ha messo alla corda il River che alla fine ha commesso gli errori di una volta, quelli che hanno legittimato ‘appellativo di Gallinas.

Come nella finale di Copa Libertadores arriva un sorpasso all’ultimo, solo che questa volta lascia ancora più dolore, perché un campionato scippato così all’ultima giornata dal Boca Juniors, dopo cinque anni di attese per ritrovare questo titolo, non può essere una cosa da niente.

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