Piatek e Schick, gli ex Serie A protagonisti in Lipsia-Hertha Berlino

In Italia le altissime aspettative di Milan e Roma li hanno schiacciati, in Bundesliga invece sembra che abbiano trovato la loro dimensione ideale: Patrik Schick e Krzysztof Piatek vogliono ritornare a essere considerati attaccanti di livello e sicuramente qualche svarione delle difese avversarie li sta aiutando.

Nel 2-2 fra Lipsia e Hertha Berlino, infatti, due gol su quattro sono stati realizzati a causa di clamorosi errori difensivi e sono proprio quelli segnati dai due bomber ex-Serie A: prima, dopo una gara priva di spunti e ricca di giocate belle ma inutili, Schick ha preso il pallone appena fuori dall’area e ha tirato in porta. Un tiro privo di forza, precisione e volontà, che il portiere Jarstein, mentre cercava di fermarlo, ha fatto entrare in rete con un goffo movimento del braccio. L’attaccante ceco ha esultato incredulo, mentre i compagni di squadra del portiere che si stavano riscaldando dietro alla sua porta si sono messi le mani nei capelli per l’incredibile papera. Un quarto d’oro più tardi questi però hanno potuto esultare per il rigore realizzato da Piatek, che Cunha aveva guadagnato grazie a un intervento sconsiderato di Lookman, sempre più oggetto misterioso della squadra di Nagelsmann.

Sicuramente non è stata la miglior partita per i due attaccanti ex-Serie A, ma aver inciso in una partita di questo genere è sicuramente importante e motivante. In Italia invece sembravano aver aver perso il feeling col gol, ora ritrovato anche in situazioni in cui c’è bisogno anche dello zampino della fortuna: da un lato Schick non ha mai dimostrato di essere particolarmente avvezzo al gol e ha sempre preferito mostrarsi come un attaccante dal passo delicato ed elegante, capace di segnare bellissime reti ma allo stesso tempo di sbagliarne di altrettanto facili. Proprio queste caratteristiche avevano convinto la Roma a sborsare più di 40 milioni di euro per acquistarlo dalla Sampdoria, ma il ceco si è rivelato uno dei flop più grandi della storia giallorossa: inconcludente e incompatibile con l’insostituibile Dzeko, Schick è stato mandato in prestito al Lipsia, dove almeno numericamente si è ripreso, con 8 gol e 2 assist in 17 presenze (molte partendo dalla panchina).

Piatek invece aveva fatto innamorare mezza Italia con la sua incredibile freddezza e aveva convinto il Milan a spendere ben 35 milioni per acquistarlo, salvo poi pentirsene e rivenderlo alla prima offerente, ovvero l’Hertha Berlino. Qui aveva iniziato molto bene, segnando già alla sua seconda presenza, ma poi si è perso ed è scivolato in panchina, finché oggi non ha segnato il gol che potrebbe sbloccare definitivamente la sua esperienza tedesca, oltre che aver facilitato la passerella del Bayern verso il suo ottavo titolo consecutivo.

Due attaccanti diversi in due squadre con obbiettivi completamente diversi, eppure un filo inscindibile li lega: la voglia di rinascere e riaffermarsi.

Federico Zamboni

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