
L'allenatore della Roma, Claudio Ranieri | ANSA/FABIO FRUSTACI - Footbola.it
Il presidente dell’AIA risponde a Ranieri: “Capisco l’amarezza, ma l’intervento è stato conforme al protocollo. Serve rispetto per il lavoro degli arbitri”
Non si placano le polemiche intorno al rigore concesso e poi revocato alla Roma nella sfida contro l’Atalanta, in seguito a un contatto in area tra Pasalic e Koné. A far discutere non è solo la decisione arbitrale, ma anche il duro sfogo di Claudio Ranieri nel post-partita, che ha messo nel mirino la gestione dell’episodio.
A spegnere le polemiche, o quantomeno a provare a farlo, è intervenuto Antonio Zappi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, con una dichiarazione ufficiale rilasciata all’Ansa.
Zappi: “Decisione corretta, il VAR ha fatto il suo dovere”
“Rocchi mi ha confermato la bontà della valutazione tecnica: non si trattava di calcio di rigore. Il VAR lo ha poi correttamente revocato”, ha spiegato Zappi, ribadendo che l’intervento in sala video è stato non solo legittimo, ma anche necessario.
Secondo il presidente dell’AIA, la revisione è avvenuta “nel pieno rispetto del protocollo, correggendo un errore chiaro e determinante. Questo è esattamente ciò per cui il VAR è stato introdotto”.
“Ranieri persona rispettata, ma serve equilibrio”
Zappi ha poi voluto rispondere con rispetto alle critiche dell’allenatore giallorosso, sottolineando la sua storica correttezza nei confronti della classe arbitrale. “Ranieri è da sempre un tecnico stimato per la sua misura e la sua cultura sportiva. Proprio per questo, mi dispiace leggere le sue dichiarazioni. Gli arbitri meritano rispetto, anche quando si è in disaccordo”.
Un messaggio diretto, ma privo di toni polemici, che punta a ristabilire il confine tra errore tecnico e legittimo confronto.
VAR ancora al centro del dibattito
L’episodio riaccende il dibattito sull’uso del VAR e sulla sua interpretazione. In questo caso, secondo l’AIA, la tecnologia ha funzionato esattamente come previsto: ha interrotto una decisione sbagliata prima che diventasse definitiva.
Ma resta la tensione tra trasparenza, fiducia e frustrazione agonistica. Il calcio continua a cercare un equilibrio tra la tutela della regolarità e il rispetto delle emozioni, specie quando in palio ci sono punti pesanti e traguardi europei.