Tutti i problemi della Germania

La sconfitta per sei a zero contro la Spagna, oltre ad estromettere la Germania dalla fase finale della Nations League (non un ottimo rapporto della nazionale tedesca con questa competizione) e ad essere la peggiore dal 1931, porta alla luce tutti i problemi che Low dovrà cercare di risolvere in vista del prossimo Europeo dove Werner e compagni si troveranno di fronte ad un girone per nulla semplice. Una gara, quella contro i ragazzi di Luis Enrique, persa sotto tutti i punti di vista a partire dall’atteggiamento messo in campo: nazionale svogliata, senza idee ma soprattutto priva di quell’orgoglio necessario per evitare un risultato del genere. Il lavoro da fare è tanto e i problemi da risolvere non sono per nulla pochi.

Germania, i limiti sono tanti

Tredici gol subiti in sei partite (una media di due a gara) sono il principale problema di una nazionale decisamente in difficoltà. La mancanza di un leader difensivo, Hummels potrebbe fare molto comodo, rendono il reparto troppo fragile. Contro la Spagna hanno giocato Sule e Koch senza mai offrire le giuste garanzie all’intera squadra; i due hanno mostrato tutte le loro lacune al cospetto di una nazionale che fa della rapidità e dell’attacco alla profondità due delle migliori armi.

Davanti al reparto arretrato le cose non vanno meglio; l’assenza di Kimmich non può essere l’alibi per il sei a zero finale. Il centrocampo messo in campo da Low, infatti, aveva tutte le possibilità per disputare una gara di ben altro livello; in questa Nations League abbiamo visto come manchi l’equilibrio tra i reparti e, da questo punto di vista, ci si poteva aspettare qualcosina in più da Gundogan incapace di tenere botta ogni volta che la Spagna affondava. Il reparto offensivo è sicuramente quello dove le cose vanno meglio anche se, dei dieci goal realizzati, quattro sono stati segnati da Werner. E’ fondamentale avere un apporto diverso dagli esterni anche perché Sané e Gnabry hanno tutte le possibilità per essere decisivi in ogni partita.

Difesa, centrocampo, attacco: i messaggi in vista degli Europei non sono per nulla positivi e il lavoro da fare per Low è tanto.

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