
Maturità 2025 | Immagine Ansa
È il giorno degli esami di maturità: le ragazze della nazionale femminile U19 si giocano la qualificazione al prossimo turno dell’Europeo di Categoria e la partecipazione al Mondiale U20 del prossimo anno. Nel giorno della prima prova scritta. la Nazionale Under “la Nazionale del 2006” (anno di nascita di gran parte del gruppo) deve vincere con la Svezia per garantirsi la qualificazione alle semifinali e quella al Mondiale Under 20 del 2026. Le ragazze, però, non hanno intenzione di accantonare lo studio. E così hanno chiesto e ottenuto di poter usufruire di una sessione straordinaria riservata per conciliare calcio e studio. Ma che voti hanno preso i calciatori?
Maturità, la paura fa 60: indisciplinati e sopravvissuti
Il motto di tutti i maturandi è “60 non fa paura, 100 non fa cultura”. L’importante, come si dice, è il risultato. Ed è andata esattamente così per Stephan El Shaarawy che, da studente encomiabile, non ha rinunciato alla sua maturità prima di trasferirsi nel ritiro del Milan nell’estate del 2011. Più discusso l’esame di Gigio Donnarumma che nel 2017 declina l’esame suppletivo concedendosi una vacanza a Ibiza. La sua assenza diventa una questione che finisce addirittura in Parlamento, la allora ministra all’Istruzione Fedeli gli chiede di ripensarci. Gigio farà l’esame l’anno dopo. Meno portato per lo studio Mario Balotelli che comunque ha racimolato il suo “60” con una tesina sul calcio storico. Antonio Cassano, per sua stessa ammissione, è stato bocciato sette volte ma non ha mollato la presa e alla fine ha centrato l’obiettivo con le scuole serali. Gianluigi Buffon ha recentemente ammesso di avere frequentato una scuola diplomificio e di non esserne fiero, ma a sua discolpa va detto che da ragazzo teneva moltissimo al diploma che non era riuscito a prendere.
Meglio tardi che mai: scusate il ritardo
E poi c’è anche chi si è preso del tempo, arrivando a completare gli studi con qualche anno di ritardo ma trovando il modo di approfondire e chiudere il percorso di studio anche con una certa soddisfazioni. È il caso di Ciccio Caputo, che non considera il diploma uno sfizio da togliersi, ma il completamento di un percorso che non era riuscito a compiere per intero da ragazzo. E così nel 2018 decide di chiudere il cerchio e si presenta all’esame all’Istituto Tecnico Commerciale centrando l’agognato traguardo con un rispettabile 81. Indimenticabile l’esame del 1993 a Cremona, dove in grande incognito anche Gianluca Vialli, centra il proprio obiettivo lontano dai campi da calcio. A 29 anni è già uno dei calciatori più amati e rispettati d’Italia ma gli manca qualcosa: il diploma che desiderava fortemente. E alla fine ce la fa: diventa geometra.
I laureati: Chiellini e gli altri “secchioni” del pallone
E poi c’è chi non si è accontentato del diploma e ha proseguito gli studi sino all’università. In tanti, ormai, contribuiscono a smontare lo stereotipo del calciatore che ha poco cervello. Il pioniere fu Fabio Ielpo, storico secondo del Milan, che si laureò in Giurisprudenza. Guglielmo Stendardo ha seguito le sue orme. Giorgio Chiellini, ha una laurea in MBA, esattamente come Vincenzo Montella e Lorenzo De Silvestri. Lo stesso Alessandro Buongiorno ha conseguito la laurea in economia aziendale con una tesi sul Torino, mentre Tommaso Pobega ha scritto la tesi sul Milan. Leonardo Spinazzola è laureato in relazioni internazionali, Angelo Ogbonna in Giurisprudenza, come Fabio Pecchia mentre Massimo Oddo ha conseguito il titolo in scienze giuridiche e manageriali applicate allo sport.