
Gian Piero Gasperini Immagine | Ansa
È il giorno di Gian Piero Gasperini alla Roma. Una scommessa che i tifosi, dopo un iniziale scetticismo, hanno già sottoscritto. La campagna abbonamenti va a gonfie vele, l’idea di un progetto a lungo termine, anche vincente magari, solletica la piazza e i calciatori. Resta da capire chi farà parte del progetto.
Difesa: solo Mancini è sicuro del posto con Gasperini
Se si dovesse sbloccare la situazione Svilar, la Roma ha il suo portiere. In difesa solo Mancini è sicuro del posto da titolare: Gasperini lo ha già avuto e apprezzato ai tempi dell’Atalanta. Rischia qualcosa invece N’Dicka che in questo modulo non è particolarmente efficace e potrebbe essere messo sul mercato perché comunque la Roma qualcuno dovrà pur sacrificare. Serve almeno un altro centrale. Rischiano il taglio o una permanenza prolungata in panchina Rensch e Angelino che non sembrano avere le caratteristiche adatte al gioco di Gasperini che non a caso ha già individuato una soluzione a destra e sinistra: Zortea, Vagiannidis e De Cuyper. Occhio a Celik e Salah Eddine che hanno comunque la fisicità per giocare a tutto campo.
Centrocampo: occhio a Cristante e Pellegrini, Paredes via
In mezzo al campo, c’è un solo posto sicuro in entrata e uno in uscita. Saluta Paredes. Il calcio di Gasperini non ha bisogno di un centrale compassato. La prima maglia è per Manu Kone, deputato al compito di essere il tuttocampista alla Ederson. Il francese ha le qualità per emergere e diventare un top player. Una sorpresa potrebbe essere Pellegrini. Se restituito a una forma accettabile e irrobustito abbastanza da reggere il corpo a corpo, ha tutte le qualità per giocare il calcio verticale e veloce di Gasperini. Cristante sa coprire il campo e inserirsi, con Gasperini a Bergamo era uno dei migliori incursori della serie A, dunque non è detto che il “miracolo” non si ripeta. Pisilli ha corsa e qualità sufficienti per piacere al tecnico e restare in giallorosso.
Attacco: tutti sotto esame
In attacco sono tutti sotto esame. Dovbyk ha segnato tanto ma convinto poco. Se Retegui con Gasperini è diventato un attaccante da 20 gol a stagione, potrebbe riuscirci anche l’ucraino. Dybala è una incognita a livello tattico, ma soprattutto fisico. Potrebbe esplodere il talento di Baldanzi, Shomurodov per abnegazione e corsa ha buone chance da giocarsi, così come El Shaarawy è capace di indossare i panni del “Muriel” capace di entrare e spostare equilibri e destini della partita. Occhio ad Abraham: Gasp aveva pensato all’inglese per sostituire Zapata e la sensazione è che perlomeno lo proverà. Infine Soulé: particolarmente a suo agio in un calcio intenso e rapido, non a caso è esploso con Di Francesco. Ranieri lo ha sgrezzato, Gasperini potrebbe finire il lavoro.