
Gennaro Gattuso Immagine | Ansa
Gattuso è ufficialmente il nuovo allenatore della nazionale. Contratto per un anno, due milioni d’ingaggio e un compito: restituire dignità agli azzurri e tornare a giocare la fase finale di un campionato del mondo. Ma come giocherà l’Italia di Rino Gattuso?
Come giocherà la nazionale di Gattuso: il 4-2-3-1
Gattuso, da un punto di vista calcistico, ha sempre difeso a quattro. Il marchio di fabbrica del tecnico è il 4-2-3-1 che si cucirebbe addosso alla nazionale restituendo l’azzurro a Politano (che Gattuso conosce bene avendolo allenato a Napoli), Orsolini, Zaccagni e Raspadori, contando sulla potenza di Kean, destinato al ruolo di centravanti titolare. Cerniera davanti alla difesa formata da Tonali e Barella, con Di Lorenzo restituito a destra e un Dimarco tutto da valutare in un modulo che non si adatta alle caratteristiche dell’esterno dell’Inter. Anche Frattesi rischia di essere mortificato. L’alternativa del 4-3-3 premierebbe il centrocampista nerazzurro e penalizzerebbe Raspadori a beneficio di un attaccante pesante.
La nazionale con la difesa a tre
Seconda ipotesi: la difesa a tre. Una scelta lontana dall’idea di calcio del nuovo CT che ha condannato Spalletti ma che si rende necessaria anche perché avendo poco tempo a disposizione è il modulo più utilizzato dalle big. In questo senso, la presenza di Bastoni e Calafiori e la possibilità di schierare Dimarco, che al netto del calo clamoroso dell’ultima parte di stagione, resta uno dei migliori interpreti del ruolo a tutta fascia, potrebbero spingere il nuovo CT a un 3-5-2 puro, considerando anche il ritorno a pieno regime di Scamacca, la probabile crescita di Lucca, i collaudati Kean e Retegui. In questo modulo fra l’altro troverebbero spazio anche diverse alternative come Locatelli, Ricci e Frattesi.
Il 3-4-2-1, la scelta più sensata
A conti fatti, il 3-4-2-1 è la scelta più sensata. I difensori centrali abbondano, basti pensare a una batteria formata da Bastoni, Buongiorno, Calafiori e rincalzi come Gatti, Mancini, Romagnoli che non abbasserebbero la qualità media. A sinistra Dimarco, Cambiaso (che può giocare anche sul lato opposto) Udogie, a destra Di Lorenzo, Savona e Darmian. Frattesi ha dato il meglio di sé a ridosso delle punte, esattamente come Raspadori. Il modulo non chiude comunque la porta agli esterni in grado di trasformare il 3-4-2-1 in un 3-4-3 con una punta di peso e la presenza di due creativi come Zaccagni e Orsolini in grado di creare superiorità numerica e trovare una sintesi fra l’idea di calcio di Gattuso e le necessità di una squadra che non ha più margine di errore.