
Claudio Lotito Immagine | Ansa
La Lazio è in difficoltà. Il rapporto con Maurizio Sarri è già ai minimi termini dopo la notizia del mercato bloccato. Per la prima volta in 21 anni di presidenza, di Claudio Lotito il club biancoceleste è finito nel mirino della Covisoc.
Lazio cosa è l’indice di liquidità e perché non è l’unico problema
Il problema non è, o meglio, non è solo nell’indice di liquidità, che per la cronaca è l’indicatore finanziario legato, appunto, alla liquidità disponibile per pagare i debiti a breve termini. Nel caso specifico del club biancoceleste, i conti non tornano anche in virtù dell’indebitamento accumulato e del costo del lavoro. Con queste premesse, è inevitabile che ogni operazione in entrata sia bloccata. Resta da capire come si possa uscire da questa situazione. Le strade a disposizione di Lotito sono tutte abbastanza tortuose: la prima, l’immediata, consiste nella cessione di qualche big o di una serie di esuberi (è la somma che fa il totale) per poter pareggiare i conti o perlomeno abbassare il monte stipendi.
Le possibilità di risolvere la situazione
La seconda possibilità consiste nel versamento di capitale per riequilibrare immediatamente la situazione già entro il 30 giugno. Una ipotesi che è già stata presa in considerazione dal presidente che, per sua stessa ammissione, ha definito la situazione come “risolvibile”. Valutare questa soluzione, però non significa necessariamente metterla in atto. C’è in piedi anche la terza possibilità, quella più temuta dalla piazza: ovvero aspettare il prossimo gennaio per intervenire, in modo da poter sfruttare le nuove norme e i parametri della UEFA, con dei paletti più vantaggiosi per il club. Nel frattempo, si dovranno tagliare i costi per avere libertà di movimento ma anche le possibilità di poter rimpiazzare a gennaio gli eventuali partenti. Non facile.
Lotito e la capacità di risolvere i problemi
Al netto delle difficoltà, la Lazio può ben sperare di uscirne: nessuno, come Lotito, ha la capacità di risolvere i problemi e uscirne anche rafforzato. La sua storia da presidente biancoceleste, in questi 21 anni, è stata caratterizzata da diversi bivi con il rischio di prendere la strada verso il precipizio e un lieto fine. Basti pensare all’acquisizione del club e allo spalmadebiti che ha risolto la metà più qualcosa dei problemi finanziari legati allo scenario di un possibile fallimento e alle discese e risalite legate a delusioni cocenti o contestazioni messe a tacere da successi più o meno insperati (2009 vittoria della Coppa Italia e poi in Supercoppa superando l’Inter di Mourinho, la finale di Coppa Italia del 2013 vinta contro la Roma, l’intuizione di Inzaghi per il post – Bielsa). Ancora una volta, serve un piccolo miracolo.